Politica

Liste d’attesa infinite, impossibile prenotare un’eco all’ospedale di Cairo: interrogazione in Regione

ospedale cairo

Cairo Montenotte. “Nei giorni scorsi una donna valbormidese ha telefonato all call center del Cup della Liguria per tentare di prenotare un esame ecografico e una elettromiografia. La risposta del call center è stata che la lista era così lunga che non c’era nemmeno la possibilità di prenotare quella tipologia di esame”. A dare visibilità alla storia sono Marco Melgrati e Matteo Rosso, consiglieri regionali, dopo che la valbormidese ha deciso di raccontare la propria disavventura su Facebook.

“Ovviamente abbiamo fatto nostra questa denuncia – fanno sapere il capogruppo di Forza Italia e il vicepresidente della commissione Sanità – e la abbiamo trasformata in una interrogazione urgente in Consiglio Regionale. La risposta dell’Asl è stata che il call center non è abilitato a prenotare l’esame di elettromiografia. Silenzio invece sulla ecografia, che invece parrebbe potersi prenotare tramite operatore telefonico. Sempre l’Asl sostiene che un esame come elettromiografia non può essere prenotato nemmeno agli sportelli Cupa del territorio, ma occorre un procedura autorizzata dal medico del reparto di neurologia. E allora non ci si spiega perché queste informazioni non vengono date attraverso il call center della Regione”.

“All’Ospedale di Cairo Montenotte ci sono liste di attesa di 14 mesi per una ecografia – continuano Rosso e Melgrati – e questo è vergognoso, anche perché nel basso Piemonte esistono ospedali in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini, dotati di apparecchiature per Tac e Risonanza Magnetica, dove in pochi giorni, non più di due settimane, si può effettuare questo tipo di esami. Siamo a livelli del Burundi”.

“I costi per la regione Liguria ovviamente sono elevati, perché gli esami fuori regione hanno un costo pressochè doppio per la nostra Regione, e il Piemonte usa questo per fare cassa a discapito della Liguria – accusano quindi i due forzisti – Sono anni che denunciamo la gravità della situazione, e avevamo anche trovato una soluzione, approvata peraltro come direttiva dal Consiglio Regionale all’unanimità, quella cioè di avviare a titolo sperimentale la possibilità di effettuare alcuni esami nelle ore serali, per smaltire le interminabili liste di attesa, sulla scorta di analoghe esperienze per esempio in Veneto. Anche questo Ordine del Giorno è stato bellamente disatteso ed è rimasto lettera morta”.

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