Liguria, permessi facili per la pesca in acque interne. Gli ambientalisti sul piede di guerra

pesca sportiva

Liguria. “La formalizzazione di permessi di pesca in acque interne avrà gravi ripercussioni sulla biodiversità dei nostri corsi d’acqua, senza apportare alcun beneficio al turismo”. Con queste parole WWF e Italia Nostra criticano le modifiche in materia di tasse temporanee sulla pesca sportiva, introdotte con la legge finanziaria regionale 2014 approvata ieri 5 agosto.

I permessi temporanei sono diventati validi, infatti, rispettivamente 1 giorno (5 €), 3 giorni (8 €) o 1 settimana (13 €) e, a detta degli ambientalisti, “non rendono più necessaria la tassa stagionale di 45,45 €. È un pessimo esordio quello dell’assessore regionale con delega Matteo Rossi”, dichiarano le due associazioni.

“Aumenta a dismisura il rischio di prelievo di fauna ittica nei torrenti da parte anche di pescatori assolutamente estemporanei – affermano – con scarsa conoscenza delle regole vigenti e slegati dall’esigenza di preservare il patrimonio delle proprie vallate di residenza”.

La pesca in acque interne è numericamente concentrata in gran parte nei giorni dell’apertura alle trote dall’ultima domenica di febbraio e “chi vuol riempire il cestino per sfruttare il pesce dei ripopolamenti ovviamente comprerà solo un permesso per pochi giorni anzichè quello stagionale – spiegano WWF e Italia Nostra – compromettendo le risorse per gestire gli incubatoi ittici”.

Gli ambientalisti propongono “prezzi ‘di saldo’ per esercitare la pesca in corsi d’acqua già depauperati da uno sforzo di pesca difficilmente sostenibile e compromessi da continue opere di captazione delle acque, cementificazione degli argini, danneggiamento da lavori in alveo mal progettati e gestiti”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.