Cronaca

Le aree bruciate nel 2006 a Spotorno in vendita a 7,5 milioni di euro: “AD OGGI ad uso agricolo”

spotorno nuciara monte mao bosco risetta

Spotorno. “Area sita nel comune di Spotorno (SV) località Nuciara, Monte Mao e Bosco Risetta e copre una superficie di 692.472 mq. Con destinazione… AD OGGI… uso agricolo”. E’ l’incipit, scritto proprio così, con “AD OGGI” tutto maiuscolo, di un annuncio di vendita che compare su tutti i maggiori portali online in materia di mercato immobiliare. Il prezzo, però, non è per tutti: 7 milioni e mezzo di euro.

L’area in questione è quella che andò a fuoco nel settembre del 2006, in un incendio di vaste proporzioni che durò per quasi due giorni e causò, fra l’altro, la morte del 53enne Domenico Tarzia, rimasto intrappolato tra le fiamme insieme al genero e deceduto al Villa Scassi dopo sessanta ore di agonia.

Un’area che, otto anni dopo, porta ancora i segni di quella devastazione. La maggior parte dell’area è boschiva, e al momento non è per forza di cose particolarmente rigogliosa. La cifra di vendita di 7,5 milioni di euro risulta, pertanto, molto elevata se parametrata a un impiego prettamente agricolo, come bosco o pascolo. Ma se sulla zona si potesse invece edificare?

Il dubbio lo fa nascere quel “AD OGGI” così in risalto. Le zone boschive devastate dal fuoco, infatti, non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per un periodo di almeno 15 anni, e sono inedificabili per 10. Un acquisto di quelle aree a quel prezzo, quindi, potrebbe avere maggiore significato se ci fosse la ragionevole certezza che, un giorno, su quelle aree si potrà costruire.

L’annuncio, pubblicato per la prima volta ad aprile da due diverse agenzie immobiliari entrambe in provincia di Varese, in questo senso è molto mirato: parla di “zona ad elevata panoramicità”, esalta il “declivio dolce che si avvicina sensibilmente al mare”, precisa che “le vie di accesso sono agevoli”. Perfetto insomma per diventare la nuova meta delle vacanze.

Qualche ricerca non fa che aumentare i dubbi. In quasi tutti i portali in cui i terreni sono divisi in “agricoli” e “residenziali”, l’inserzione è inserita nella seconda sezione. In un caso addirittura il testo inizia testualmente con “Offro terreno edificabile”, salvo precisare successivamente che il terreno è “ad oggi” ad uso bosco e pascolo. Un “ad oggi” che manca da un solo annuncio, quello presente sul sito ufficiale di una delle due agenzie.

L’area viene venduta a corpo unico, e la cifra è, come detto, 7,5 milioni di euro. Difficile capire se si tratti della scommessa di qualcuno che inizia semplicemente a sondare il mercato per valutare l’appetibilità di questa soluzione, oppure se il venditore abbia accorpato negli anni diversi terreni perché ritiene in qualche modo probabile, un giorno, edificare su quelle aree.

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