Regione. “Gli ultimi dati dell’Istituto europeo di statistica sono drammatici”. Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti interviene per parlare del tema del mondo del lavoro in riferimento ai giovani. “Il tasso di disoccupazione in Italia – commenta Pellerano – ha toccato ad agosto il picco del 43,7%, e si è verificato un crollo della ricchezza relativa dei giovani del 76% in poco più di 10 anni”.
“In Liguria le persone a rischio povertà o esclusione sociale sono quasi raddoppiate negli ultimi quattro anni. A fronte di un quadro a tinte fosche e di una prospettiva oggettivamente ‘in salita’ per le generazioni che oggi si affacciano sul mondo del lavoro dalla Regione ci si aspetterebbe – e ci si sarebbe aspettati negli ultimi 9 anni di gestione Burlando – l’adozione di misure prioritarie e strategiche per l’occupazione, tali da consentire a quanti più giovani possibile di costruirsi un futuro dignitoso in Liguria senza emigrare” aggiunge Pellerano.
“Non si può dire che sia stato così, bastino alcuni esempi. Fra il 2007 e il 2013 la Regione prevedeva di investire 57 milioni di euro di fondi statali – i famosi fondi FAS – in innovazione e ricerca: 25 milioni erano destinati al progetto Erzelli, 5 milioni al Distretto ligure delle Tecnologie marine della Spezia, 6,5 milioni ai Poli Universitari decentrati, 20 milioni e 500 mila euro a un programma triennale per la ricerca e l’innovazione. Se bene spese queste risorse avrebbero consentito di realizzare innumerevoli opportunità di occupazione, crescita professionale, trasferimento tecnologico, nascita di nuove imprese, possibilità di costruirsi un futuro migliore. Al 31 dicembre 2013 – 6 anni dopo – di 57 milioni neppure 1 euro è stato speso. Un danno gravissimo per le ragazze ed i ragazzi liguri, il cui impatto è difficile da quantificare in termini di mancate opportunità, redditi non realizzati, prospettive di carriera vanificate, mancanza di alternative alla ricerca di lavoro fuori regione” aggiunge il consigliere regionale.
“Ma non basta. Grazie al progetto europeo Garanzia Giovani oggi la Liguria ha a disposizione 27 milioni di euro da spendere in due anni a supporto dell’occupazione nella fascia d’età under 30: la giunta Burlando ha stanziato oltre 9 milioni in formazione, 5 milioni di euro in tirocini, 3 milioni e 900 mila euro in accompagnamento al lavoro, 3 milioni e 200 mila euro per il sostegno all’autoimpiego e autoimprenditorialità. La giunta si è però dimenticata di far conoscere queste opportunità ai giovani liguri, tanto che a fine luglio le adesioni al progetto in Liguria erano solo 2200 con un peso dei residenti rispetto al totale delle adesioni fermo al 31,69%, rispetto ad una media nazionale del 43,9%. Com’è possibile che gran parte delle richieste siano arrivate da Sicilia, Campania, Calabria e Puglia? Forse perché Regione Liguria ha fatto troppo poco per far conoscere il progetto ai giovani? Fino a poche settimane fa, prima della mia denuncia, la Regione non aveva neppure realizzato un sito dedicato e a oggi manca ancora un’efficace campagna informativa sul tema ad esempio sui social network. Eppure i soldi non mancano perché la Giunta ha stanziato 1.816.000 euro per ‘accoglienza, presa in carico e orientamento’. Soldi mal utilizzati se i liguri under 30 non vengono neppure a conoscenza di Garanzia Giovani”.
“Rimane da augurarsi che queste enormi risorse del progetto arrivino – almeno in parte – agli effettivi destinatari delle misure, e non servano soltanto a rimpinguare le casse di cooperative, enti di formazione, uffici, burocrazie. Il fatto che la Regione si sia avvalsa della facoltà di anticipare l’ammissibilità delle spese al primo settembre 2013 non lascia ben sperare. Ricordo alla giunta che l’emergenza disoccupazione è oggi e i 27 milioni di Garanzia Giovani devono essere utilizzati subito per creare posti di lavori in Liguria, per quanto più possibile a favore dei troppi giovani liguri in cerca di occupazione” conclude Pellerano.