Cronaca

Tentato furto a Varigotti, patteggiano ma al giudice dicono: “Entrato nella cabina per errore, cercavo il bagno”

Finale L. “Volevo andare in bagno e sono entrato nella cabina per sbaglio”. Si è giustificato così questa mattina, durante il processo per direttissima, Fouad Fahmi, il marocchino arrestato ieri pomeriggio insieme al fratello Moustapha con l’accusa di tentato furto in uno stabilimento balneare di Varigotti. In aula l’uomo ha negato di essere entrato nella cabina per rubare, ma la spiegazione non ha convinto troppo il giudice. Alla fine entrambi gli imputati hanno patteggiato: Fouad quattordici mesi di reclusione, mentre Moustapha, che secondo i carabinieri avrebbe fatto “solo” da palo, nove mesi.

I due nordafricani, di 26 e 27 anni, residenti ad Alba, avevano precedenti specifici tanto che a Fouad, al quale veniva contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale, non è stata concessa la sospensione condizionale della pena ed il giudice ha imposto i domiciliari. Il fratello invece è tornato in libertà.

Secondo quanto ricostruito dai militari, i fratelli, ieri sono entrati nello stabilimento balneare di Varigotti con l’intento di mettere a segno un furto: Fouad è sceso verso le cabine, mentre Moustapha lo aspettava dal bar. A quel punto il primo ha aperto una cabina, la numero 32, e, probabilmente accorgendosi di essere stato visto da alcuni clienti, l’ha richiusa senza prendere niente. Poi ha raggiunto il fratello ed insieme si sono allontanati in tutta fretta.

Nel frattempo però erano già stati chiamati i carabinieri che, grazie alle precise descrizioni dei sospettati, li ha bloccati davanti ad un bar. In quel frangente Fouad Fahmi ha dato in escandescenze contro i militari e gli agenti della polizia municipale intervenuti in seguito alla segnalazione. Dopo gli accertamenti del caso per i due sono scattate le manette.

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