Alassio. Sono passati più di 60 anni da quando un rustico muricciolo di fronte al Caffè Roma si è trasformato nel Muretto, un vero e proprio simbolo per la città. Voluto e ideato da Mario Berrino, il monumento conta oggi più di 800 piastrelle in ceramica autografate da personaggi famosi: la prima fu quella di Ernest Hemingway.
Con il tempo ha fatto rivivere i momenti della Dolce Vita ed è diventato un punto di riferimento culturale per l’intera riviera di Ponente. Ora la famiglia Berrino annuncia l’intenzione di intraprendere un progetto di valorizzazione di questo patrimonio comune.
“Negli ultimi anni il Muretto è stato associato quasi esclusivamente al concorso di bellezza – sottolinea Francesco Di Biase, nipote di Mario Berrino e promotore delle attività legate al Muretto – dopo il successo della scorsa edizione abbiamo sentito forte la necessità di far tornare al centro delle attività promozionali il monumento e la tradizione alassina”.
“Il Muretto è, nei suoi colori e nelle forme, una ricchezza di per sé unica per l’intero territorio ed è da questo punto – dichiara Di Biase – che tutti all’unisono abbiamo deciso di ripartire”.