Savona. “La fine dell’autonomia del Porto e la sua annessione all’Autorità Portuale genovese si sta avvicinando nell’indifferenza di chi dovrebbe avere una visione regionale della politica e dell’assetto del territorio ligure”. La sezione savonese di Sinistra Ecologia e Libertà esprime così la sua amarezza sulla vicenda del riassetto dei porti, voluta dal Governo.
“Il Partito Democratico genovese si è sdraiato sulle proposte nazionali senza essere in grado di promuovere una visione veramente regionale dell’assetto portuale e accettando soluzioni francamente sconcertanti – è l’affondo del partito – Genova e La Spezia sono riconosciute come porti a carattere principale e strategico mentre Savona-Vado diventa uno scalo subordinato”.
“Sembra impossibile che non si sia tenuto conto del ruolo che ha saputo giocare lo scalo savonese sia reinventandosi come terminal crociere sia uscendo fuori con determinazione dalla lunga crisi degli anni ’80 per quanto riguarda le merci”, afferma Sel. “O forse è proprio questo che dà fastidio al Pd genovese e ai vertici politici della Regione? Pare di sì, visto che il primo si è contrapposto al PD savonese non trovando nessuna mediazione politica su questo tema e la seconda ha taciuto”.
I vendoliani propongono dunque la loro soluzione. “Più che cercare gerarchie che paiono riportare indietro nel tempo antiche rivalità e desideri di egemonia, occorre lavorare su sinergie e collaborazioni che permetterebbero di sfruttare le specificità e i punti di forza di ogni realtà. Appoggiamo il movimento che sta portando avanti la difesa del porto”.