Savona. Gli amori, anche i più belli e solidi, finiscono. In modo fragoroso, silenzioso o, così, senza nemmeno un saluto.
Dopo 5 anni intesi, tra Luca Cattaneo e il Savona calcio non è finito un amore ma le strade, il mondo del calcio è spesso poco incline al romanticismo, si sono divise. All’improvviso, così come si erano incontrate.
“Veleno” – questo il soprannome arcinoto ai tifosi biancoblù – arrivato a Savona nel novembre del 2009 ha vissuto un quinquennio di gioie e dolori che, per molti suoi colleghi, si accumulano in una intera carriera.
Arrivato a Savona a stagione in corso, contribuisce in modo determinate al ritorno nel calcio semiprofessionistico.
Con Iacolino in panchina, Luca Cattaneo diventa subito un idolo per i tifosi che di “Veleno” apprezzano l’impegno, l’abnegazione, la voglia di non tirare mai il piede indietro. Ma Cattaneo è anche decisivo in campo visto che realizza 6 reti in 18 partite.
La stagione seguente, nonostante la giovane età, il giocatore lombardo è uno degli elementi più importanti nella stagione del ritorno in C2 con Ruotolo e Foschi sulla plancia di comando.
Poi, con l’arrivo di Ninni Corda, almeno in avvio di stagione, Cattaneo sembra a rischio di retrocedere in posizioni di rincalzo.
Non è così visto che sia nell’anno della salvezza raggiunta passando per il fallimento del club sia l’anno successivo, quello della storica promozione in Prima Divisione, gioca tanto.
Fino all’ultima stagione, quella del sogno della serie B in cui Cattaneo si alterna in campo con Marras.
E, ora, l’addio che, con tutti concentrati sull’addio di Corda e dei vari Virdis e Aresti, rischia di passare sotto traccia. Che abbia inciso la polemica sugli stipendi partita da un suo post su facebook o che il suo ciclo a Savona fosse finito per motivi calcistici, conta poco.
Conta poco per i tifosi biancoblù che, ai primi gol di Luca Cattaneo con la maglia del Bassano in amichevole, hanno subito postato il loro in bocca al lupo a “Veleno”.
Le strade si dividono ma gli amori possono anche non finire.