Cronaca

Rissa al bar “Des Amis” di Albenga, titolari e clienti patteggiano 800 euro di multa

Gianluca Roma

Albenga. Hanno patteggiato una multa di 800 euro ciascuno le quattro persone, tre uomini e una donna, arrestate la notte di sabato 3 maggio con l’accusa di rissa ad Albenga. Si tratta di due fratelli, Simone e Gianluca Roma, di 22 e 25 anni, titolari del bar Des Amis di via Patrioti, e di due avventori torinesi, Raffaella Sambati di 31 anni e Alessandro Furnari di 32, con cui gli ingauni sono venuti alle mani.

I quattro erano accusati di rissa aggravata (nel corso della zuffa avevano riportato tutti lesioni personali, erano stati medicati in ospedale e dimessi con prognosi di qualche giorno): il giudice però ha ritenuto di concedere attenuanti equivalenti all’aggravante contestata. I due ingauni, assistiti dall’avvocato Francesca Aschero, e i due piemontesi, con la difesa dell’avvocato Massimo Di Marco, hanno dunque scelto la via del patteggiamento: per tutti e quattro una pena pecuniaria di 800 euro a testa. E’ stata inoltre revocata, su istanza della difesa, la misura cautelare con obbligo di firma in caserma.

Nel processo per direttissima svoltosi a maggio, il lunedì successivo alla rissa, in aula erano emerse versioni contrastanti: tutti avevano ammesso il diverbio al momento di pagare il conto, ma i titolari del locale sostenevano di essere stati aggrediti dai clienti, che a loro volta avevano invece spiegato di essersi solo difesi perché colpiti dai due fratelli.

Secondo i fratelli Roma la discussione sarebbe nata dopo la richiesta di uno sconto: il cliente avrebbe chiesto, al momento di pagare due birre, di avere una riduzione sul prezzo. Davanti al rifiuto del barista avrebbe “rilanciato” chiedendo una sigaretta e, dopo aver ricevuto un secondo rifiuto, avrebbe perso le staffe. A quel punto Gianluca Roma avrebbe minacciato di chiamare i carabinieri e per tutta risposta sarebbe stato colpito da un vaso sulla testa. Il gesto che, secondo i baristi, avrebbe scatenato il diverbio. Il torinese sosteneva invece di essere stato aggredito senza un vero motivo dal titolare del locale quando si trovava alla cassa per pagare.

I due piemontesi avrebbero anche accusato di essere stati feriti con un coltello ed un manganello: una versione smentita dai baristi (“il coltello è sempre rimasto sul banco”) che a proposito dell’arma avrebbero detto di averla tirata fuori solo per tentare di intimidire i clienti. Spiegazioni in netto contrasto tra loro e che non hanno aiutato a ricostruire con precisione quanto accaduto intorno alle 3 meno un quarto di quel sabato sera.

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