Economia

Nuovo ospedale savonese, Pd e FI uniti: “Gli interessi di 280 mila savonesi sacrificati sull’altare delle ambizioni di Di Tullio”

Ospedale San Paolo

Savona. La decisione del vice sindaco di Savona Di Tullio di riprendere un’idea del 2011 e di puntare alla poltrona più alta di Palazzo Sisto sta scatenando non poche polemiche a destra e a sinistra: al centro la decisione di rivoluzionare il Puc, con un ospedale unico a Legino.

In una nota, il capogruppo Pd in Regione Nino Miceli, si scaglia contro tale decisione: “L’ipotesi di costruire un unico grande ospedale provinciale a Savona, cancellando i poli sanitari oggi esistenti o trasformandoli in piastre ambulatoriali, è un’ipotesi sbagliata alla quale ci opporremo in ogni modo possibile”.

E prosegue: “Non è possibile che gli interessi dei 280.000 abitanti della provincia di Savona vengano schiacciati da quelli dei 60.000 del capoluogo, né che vengano sacrificati sull’altare delle ambizioni personali di Di Tullio di fare il sindaco di Savona”.

“Savona – continua a puntare il dito – si trova a 50 chilometri da Albenga, 65 chilometri da Andora, 70 chilometri dai centri dell’entroterra albenganese e 35 chilometri da Millesimo. L’attuale assetto della sanità in provincia di Savona, con due ospedali principali a Savona e Pietra Ligure e due ospedali di supporto ad Albenga e Cairo, per quanto migliorabile e sicuramente da potenziare, va preservato e mantenuto perché tutela il diritto dei cittadini di tutta la provincia a curarsi. Lotterò al fianco dei sindaci e degli amministratori per preservare questo diritto. La Regione e il presidente Burlando, ancora recentemente, hanno confermato che la direzione è ben diversa da quella delineata da Di Tullio: è previsto un nuovo ospedale a Pietra Ligure, si sta lavorando per migliorare e incrementare le specialità presenti al San Paolo di Savona e vengono mantenuti gli ospedali di Albenga e Cairo come poli sanitari strategici per fornire ai cittadini di quei territori servizi di base o di eccellenza. Tutto questo avendo sempre come unico obiettivo l’interesse dei cittadini. Il resto sono solo delle boutade e come tali faranno poca strada”, conclude Miceli.

Arriva la dura reazione anche da destra, Marco Melgrati, consigliere Forza Italia in Regione, non le manda a dire: “Ora dobbiamo nuovamente scendere in guerra con chi vuole affossare definitivamente l’organizzazione sanitaria della provincia di Savona, cancellando i tre ospedali di Albenga, Pietra Ligure e Cairo Montenotte. Ma questi signori dove vivono? Sulla luna? Non conoscono le difficoltà orografiche e di collegamento del nostro territorio? Dobbiamo apprendere dai media quello che è il sogno segreto, ma non troppo, che ogni tanto affiora, di parte del Partito Democratico, di chiudere i tre ospedali storici del ponente e della Val Bormida per creare un unico plesso nosocomiale a Savona? Ma Di Tullo (e Montaldo) ci sei o ci fai? Con la previsione del Piano Urbanistico Comunale questa previsione diventerebbe realtà, almeno sulla carta”.

E attacca: “Già abbiamo subito il declassamento dei pronto Soccorso di Albenga e Cairo Montenotte, che ha causato danni e disagi fortissimi, e attese interminabili soprattutto al Pronto Soccorso di Pietra Ligure. Abbiamo subito il depauperamento di reparti e servizi agli ospedali di Albenga e di Cairo Montenotte, le promesse mancate di una cardiologia a Santa Corona (ce ne sono due in provincia di Genova e basta). Adesso basta, non erano sufficienti le promesse elettorali di Burlando e soci prima delle elezioni regionali del 2011 di quattro nuovi ospedali, tra cui quello di Santa Corona e quello unico della provincia di Imperia. Fantascienza! Con che soldi poi?”

“Adesso questa pazzia – dichiara con amarezza Melgrati -. Ho presentato una interrogazione urgente in Consiglio regionale per sapere, dalla voce dell’assessore alla Salute Claudio Montaldo, quello che in privato, fuori microfono, considera uno spreco due reparti di emodinamica in provincia di Savona e soprattutto 200 mila euro di impegno, come se la vita di un solo cittadino non valesse di più, se queste farneticazioni e previsioni possono avere un fondo di verità”.

“Ma siamo sicuri che se questo è il loro sogno nel cassetto non lo ammetteranno mai, e allora vigileremo perché i volumi previsti per l’eventuale nuovo ospedale di Savona nel P.u.c. siano parametrati alle effettive esigenze attuali dell’ospedale”, conclude Melgrati.

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