Cronaca

Carcere Sant’Agostino sotto accusa, Lorenzo (Sappe): “Quando entri devi farti il segno della croce”

Carcere di Savona

Savona. “Il carcere di Sant’Agostino è uno dei più fatiscenti d’Italia, quando si entra bisogna farsi il segno della croce”. Non usa mezzi termini Michele Lorenzo, segretario del Sappe Liguria, per descrivere la situazione del penitenziario di Savona. “Ne vengo dall’ennesima visita alla struttura e credo che si sia davvero superato il limite. Ci sono troppi detenuti, alcuni costretti a restare in celle cieche: questo è un carcere da rivedere tutto”.

Non è la prima volta che i problemi della casa circondariale di Savona vengono evidenziati, ma, per ora, tutti gli appelli sono rimasti inascoltati: “Stiamo spendendo troppi soldi in questo carcere, ma le difficoltà restano – prosegue il segretario Sappe -. Serve mantenere in vita il Sant’Agostino per gli arrestati, ma non possiamo destinarlo a chi sconta le pene. Qui stiamo dando una condanna doppia ai detenuti: una del giudice e l’altra che non è scritta su nessun codice, ovvero restare in un carcere in queste condizioni. Il detenuto ha bisogno di attenzione, per non dire delle condizioni lavorative che a Savona sono al paradosso”.

L’unica via di fuga percorribile secondo Lorenzo è la costruzione di un nuovo carcere: “Serve un penitenziario nuovo in Provincia di Savona, serve come valvola di sfogo anche per la Liguria. Il sovraffolamento delle case circondariali liguri è noto e potrebbe migliorare solo con l’apertura di un nuovo carcere. Non importa dove sarà realizzato, se in Valbormida o altrove, ma basta farlo. Questo ormai è anche un problema politico” prosegue Lorenzo.

Le misure adottate dal Governo, i vari “svuota-carceri”, sono utili ma non bastano: “Il recente decreto 92, così come la 199, stanno aiutando a svuotare le carceri, ma non basta. Inoltre è anche presto per valutarne gli effetti visto che ad oggi stiamo ancora avendo i benefici dei primi provvedimenti simili che erano entrati in vigore” conclude il segretario ligure del Sappe.

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