Economia

Turismo, focus sugli stranieri in Riviera: spendono ma si fermano pochi giorni

Riviera. Il mito della turista straniera e delle invidiabili doti da amatore del maschio italico sono ancora da considerarsi validi? O meglio, è così facile imbattersi in turisti stranieri sulla nostra Riviera?

Nella graduatoria 2013 delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate, l’Italia si colloca al 5° posto per gli arrivi internazionali e al 6° posto per gli introiti valutari.

Per il 2013, secondo i dati Istat, si può affermare che l’Italia presenta un trend improntato alla stabilità dei flussi turistici internazionali rispetto al 2012. In particolare, i flussi stranieri evidenziano una lieve diminuzione sia degli arrivi (-0,2%) che delle presenze (-0,3%). Nel periodo gennaio-febbraio 2014 emerge la ripresa dei flussi: +0,4% di arrivi e +0,7% di presenze.

Nel 2012 gli stranieri che hanno visitato le località di mare, in Italia, sono stati 42.353.805.

La Liguria, in particolare, ha fatto registrare 1.463.312 arrivi di stranieri, per un totale di 4.669.572 presenze, caratterizzate da una permanenza media di 3,2 giorni. Il dato sui tempi della permanenza si potrebbe migliorare, puntando su leve che possano indurre il turista straniero e non a fermarsi per più giorni nella nostra Regione. Come? Iniziando dagli investimenti su qualità e servizi.

Come vuole la tradizione, i principali mercati di provenienza sono rappresentati dalla Germania (1° posto), dagli Usa (2°) e dalla Francia (3°).

Si può notare, anche, che la “Spesa dei viaggiatori stranieri per aree 2013”, nell’area “Nord Ovest” fa registrare un +5,4% rispetto all’anno precedente. L’aumento è particolarmente rilevante in Liguria dove, nel 2012, gli stranieri avevano speso 1 milione 339 mila euro, e nel 2013 1 milione 495 mila, facendo registrare un sostanzioso +11,7%.

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