Cronaca

Tribunale “fuorilegge”, il presidente Soave: “Nuovo accertamento tecnico e poi le decisioni. Sicurezza è priorità”

Savona. “Il tribunale in questo momento è ancora in piedi e ci auguriamo che restri così per molti anni ancora. Tuttavia ci sono delle criticità molto rilevanti che devono essere affrontate in tempi molto brevi. Abbiamo dato incarico al nostro consulente e responsabile per la sicurezza di fare un accertamento definitivo con i vigili del fuoco ed i tecnici del Comune e di darci delle indicazioni concrete su ciò che si potrà ancora fare in questo palazzo e ciò che invece non si potrà più fare”. Così, nel “day after” dell’incontro organizzato in Prefettura per discutere sui problemi di sicurezza di palazzo di giustizia, il presidente del tribunale Giovanni Soave riassume quelli che saranno i prossimi passi.

“Dopo le risposte che dovranno avvenire in tempi molto rapidi, nel giro di una settimana o poco più, prenderemo le decisioni conseguenti a questo panorama definitivo della situazione dal punto di vista tecnico. Io non lo so se a Roma possano aver capito la gravità della situazione. E’ certo che come responsabile della sicurezza prenderò delle decisioni, unitamente al Procuratore Granero che è anche lui responsabile per quanto riguarda i suoi uffici, che saranno consequenziali a ciò che ci diranno i tecnici sulla possibile operatività di questa struttura” precisa Soave.

A proposito dei piani per il futuro il presidente conferma l’ipotesi di “trasloco” per alcune attività giudiziarie: “Nel frattempo ci stiamo muovendo per carcare di reperire anche altrovo degli spazi per svolgere delle attività che, molto probabilmente, non potranno essere svolte in questo palazzo”.

Infine, alla domanda su “come si spiega, da cittadino e non da presidente del tribunale, che si sia arrivati a questo punto” Giovanni Soave replica: “E’ una bella domanda..E’ un edificio che non è stato costruito con le finalità di ospitare un palazzo di giustizia. Ci sono stati successivi adattamenti nel tempo, interventi radicali sarebbero stati troppo onerosi per non dire impossibili e dato che i tempi non sono certo quelli che permettono di mettere mano a fondi pubblici con facilità, ci si è trascinati sperando che le soluzioni da qualche parte arrivassero, ma così non è stato”.

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