Cronaca

Maltrattamenti alla Rsa Vada Sabatia, definito il primo patteggiamento: 14 mesi di reclusione ad un operatore

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Vado L. E’ stato raggiunto l’accordo per definire il primo patteggiamento nell’ambito dell’inchiesta sui maltrattamenti nel reparto 3D della Rsa Vada Sabatia di Vado. Fernando Luis Arevalo Orellana, difeso dagli avvocati Claudio Marchisio e Sonia Garofalo, nei giorni scorsi ha infatti ottenuto dal pm Giovanni Battista Ferro il consenso per patteggiare una pena di un anno e due mesi di reclusione. Il patteggiamento dovrà essere ratificato davanti al giudice per le indagini preliminari.

Arevalo, arrestato all’inizio di aprile insieme ad altri undici dipendenti in servizio nel reparto 3D, durante l’interrogatorio di garanzia aveva subito ammesso le proprie responsabilità. L’operatore della Rsa aveva riconosciuto di “aver sbagliato”, parlando anche della “situazione difficile in cui operava con i colleghi” (aveva detto al gip che erano “allo sbando”). Dopo le ammissioni il difensore dell’indagato aveva manifestato l’intenzione di patteggiare e, dopo un dialogo con il magistrato, si è arrivati all’accordo sulla pena da applicare.

Ad Arevalo venivano contestati una decina di episodi di maltrattamenti, tutti ripresi dalle telecamere installate nella struttura vadese dai finanzieri. Secondo l’accusa l’uomo in un’occasione aveva colpito un paziente con uno schiaffo sulla schiena dicendogli “Vuoi far forza con me? Vuoi provare?”. In altre aveva invece preso i suoi assistiti per l’orecchio, per i vestiti o per i capelli. Il 24 febbraio, sempre come documentato dalle immagini raccolte dalle Fiamme Gialle, aveva trascinato un’ospite del reparto lungo il corridoio tirandola per un braccio, mentre il 30 marzo ne colpiva un altro con uno schiaffo facendolo piangere. Episodi che per gli inquirenti non lasciavano dubbi sul comportamento dell’operatore.

Quello di Arevalo sarà solo il primo di una lunga serie di patteggiamenti: quasi tutti i suoi colleghi, dopo aver ammesso le proprie responsabilità, hanno manifestato l’intenzione di definire il procedimento con un patteggiamento. Nel frattempo le indagini della Procura sui maltrattamenti vanno avanti: gli inquirenti stanno ora valutando le posizioni dei vertici della struttura per verificare se vi siano state o meno condotte omissive.

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