Albenga. “Sono assolutamente tranquillo e sereno, consapevole di aver sempre operato nella massima trasparenza, e mi dichiaro fin da subito a disposizione per collaborare con le autorità competenti perché si dimostri la totale correttezza del mio comportamento e della società Gsl”. Queste le parole di Alessio Albani, presidente del Gsl di Albenga, dopo l’inchiesta della Procura di Savona sulla convenzione da 6 mln di euro tra la Asl 2 savonese e la società privata per interventi chirurgici eseguiti all’ospedale di Albenga.
Quattro le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta aperta dal pm Ubaldo Pelosi: il direttore generale Flavio Neirotti, i direttori amministrativo e sanitario, Graziella Baldinotti e Claudia Agosti, oltre allo stesso presidente del Gsl Alessio Albani. Al vaglio degli acquirenti tutta la documentazione acquisita negli uffici Asl si via Manzoni dalla Guardia di Finanza: nel mirino possibili irregolarità nell’affidamento al privato di operazioni chirurgiche che dovrebbero, invece, essere eseguite in strutture pubbliche.
La convenzione con la società privata era stata adottata in via sperimentale e ha visto un lungo iter autorizzato sottoscritto anche dalla Regione nell’ambito delle politiche sanitarie di recupero fughe che garantisce il polo ortopedico ingauno.
“Il procedimento riguarda atti che hanno percorso un iter cristallino, con le autorizzazioni da parte degli organi istituzionali e amministrativi sia dell’Asl che della Regione Liguria, oltre a potersi avvalere di autorevoli pareri da parte di legali sia interni che esterni all’ente regionale. Né io né Gsl abbiamo alcunché da nascondere, e siamo certi che la giustizia, facendo il suo corso, lo dimostri pienamente” conclude Albani.