Cronaca

Carenze tribunale, alcuni lavoratori hanno paura: “Crepe nei pavimenti”. E Vazio propone di progettarne un altro

Savona. Le carenze strutturali del tribunale di Savona continuano a far discutere. Dopo le rivelazioni del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, che ha reso noto l’esito di un accertamento tecnico preventivo (eseguito per stabilità, idoneità, agibilità e sicurezza del palazzo), si sono susseguiti i commenti sulla vicenda con alcuni amministratori ed esponenti politici locali a suggerire possibili soluzioni ed addetti ai lavori che non hanno nascosto la loro preoccupazione. Questa mattina delle problematiche del tribunale si parlava anche nei corridoi dell’edificio dove emergevano particolari decisamente poco confortanti.

Alcuni lavoratori che ogni giorno sono in servizio in tribunale hanno confidato di “avere paura” alla luce del parere espresso dai periti sulla struttura. “Io non sono tranquilla quando devo passare al primo piano, negli uffici che prima erano del giudice di pace. Sul pavimento ci sono delle crepe impressionanti e che continuano ad allargarsi”. Ed effettivamente le crepe – come testimoniano le fotografie che corredano l’articolo – ci sono e sono ben visibili.

Sempre questa mattina si è registrato anche l’ennesimo guasto agli ascensori del palazzo: quattro persone sono rimaste bloccate e “liberate” grazie all’intervento di uno dei vigilanti del tribunale. Disagi che si sommano ad altri disagi e, come invocato a gran voce dagli avvocati, impongono di prendere provvedimenti prima possibile.

Intanto sulla questione tribunale oggi è arrivato anche l’intervento dell’onorevole Franco Vazio che lancia la sua proposta per risolvere il problema: “trasformare un’emergenza in un’opportunità”. Vazio suggerisce di pensare alla progettazione di un nuovo Palazzo di Giustizia: “A fronte della divulgazione degli esiti della perizia disposta sull’edificio che ospita il Tribunale di Savona si sono susseguiti commenti e dibattiti circa le responsabilità e le inefficienza della macchina dello Stato; che certamente esistono ed appaiono anche in modo evidente. Di fronte ad una situazione che definire grave è un eufemismo, credo che tutte le Istituzioni debbano oggi privilegiare la discussione relativa a quali iniziative mettere in campo per affrontare una vera e propria emergenza”.

“Bisognerebbe domandarsi se sia utile gettare soldi in una struttura che appare gravemente carente, viziata e scomoda per gli utenti. Bisognerebbe forse prendere atto che la struttura esistente, al netto delle carenze e dei vizi emersi, gravi e per certi versi irreparabili, è comunque insufficiente rispetto ai bisogni. Bisognerebbe in altre parole porsi l’obiettivo di progettare, piuttosto che quello di riparare. La transizione, e cosa fare nell’immediato, sarà figlia delle decisioni e del progetto finale. La situazione economica generale non incoraggia, ma secondo me abbiamo l’obbligo di essere fiduciosi e propositivi, dobbiamo subito coinvolgere in questa discussione il Governo e tutti coloro che possono concorrere alla decisione. La Giustizia è una priorità assoluta: per questo ci potrebbero essere le condizioni per trasformare un’emergenza in una grossa opportunità. Ci sarà tempo per chiarire le responsabilità e contestare i ritardi” conclude Vazio.

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