Arriva GeoResQ, l’app “salvavita” per tutti gli appassionati di outdoor

Liguria. Ogni mese aumentano i possessori di smartphones e fra questi molti sono sicuramente frequentatori delle montagne liguri. Una terra meravigliosa racchiusa tra costa e rilievi montuosi che regala un entroterra connotato dalle più alte percentuali di territorio boschivo e zone impervie d’Italia: un vero e proprio paradiso per gli amanti di tutti gli sport all’aperto.

Il numero di turisti e locali appassionati di attività outdoor cresce esponenzialmente ogni anno e pertanto il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ed il Club Alpino Italiano (CAI) hanno deciso di promuovere un’App per smartphones, “GeoResQ”, che possa permettere in caso di necessità la geolocalizzazione e l’inoltro – previa la copertura di rete dati – delle richieste di soccorso, ad una Centrale Operativa dedicata, 24 ore su 24, e collegata con i Servizi Regionali del Soccorso Alpino e del Sistema d’Emergenza 118.

GeoResQ non è solo un’App, ma qualcosa di molto più elaborato. L’applicazione ‘multipiattaforma’, disponibile per terminali Android, IOS, Black Berry, Windows Phone e pronta anche per il recente FireFox OS, offre altre funzioni: in primis consente di conoscere la propria posizione – coordinate geografiche GPS – e di visualizzarla su cartografia digitale. Con la funzione ‘Tracciami’ è possibile memorizzare i propri percorsi ed archiviarli sul portale Web dedicato (www.georesq.it). Durante il ‘tracciami’ l’utente ha la possibilità di condividere la propria traccia con altre persone ed addirittura sui social network.

Attualmente questo servizio prevede un canone annuale scontato del 50% per i Soci CAI, attivabile direttamente online. “È chiaro che prevedere un canone annuale per l’utente GeoResQ stride con il concetto di un servizio salvavita, che idealmente viene immaginato pubblico e gratuito – spiega Luca Bianco del Soccorso Alpino – ma al momento solo il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ed il Club Alpino Italiano, si sono assunti l’onere di avviare il progetto, con proprie risorse, e quel canone minimo è indispensabile per il mantenimento della Centrale Operativa dedicata e della struttura informatica per l’archiviazione dei dati. Un canone comunque minimo se si pensa che ogni utente abbonato si garantisce un ulteriore livello di sicurezza nelle proprie attività outdoor”.

“La tecnologia può essere un valido aiuto ma è bene ribadire che quanto sopra descritto non sostituirà mai quelle che sono le ‘buone norme’ di comportamento in montagna – conclude Bianco – e che si dovrebbero conoscere prima di intraprendere una qualsiasi attività all’aperto”.

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