Alla maturità un tema su Renzo Piano e le periferie? La proposta dei Verdi finalesi: “Diamo a lui il recupero di Piaggio”

area piaggio finale

Finale Ligure. Sulla scia di una delle tracce proposte dal Ministero per la prima prova dell’esame di maturità 2014, quella riguardante l’opinione del famoso architetto Renzo Piano sulle periferie, i Verdi di Finale lanciano una proposta: incaricare Piano del recupero delle aree Piaggio.

“Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città? Diventeranno o no urbane, nel senso anche di ‘civili’?” scriveva Renzo Piano su Il Sole 24 Ore, parlando proprio della necessità di recuperare le periferie. “Nelle periferie non bisogna distruggere, bisogna trasformare. Una bellezza che si traduca in cultura arte, conoscenza e occupazione. E’ bello che la scuola svolga la sua parte nel responsabilizzare i ragazzi in relazione a temi come la sostenibilità ambientale, il recupero, il riuso, la pianificazione e la rigenerazione urbana”.

Musica per le orecchie dei Verdi finalesi, che si sono già espressi in passato sulla opportunità di coinvolgere l’Archistar nel progetto che rivoluzionerà la cittadina affacciata sul mare. “Lo studio di Renzo Piano si trova sulle alture di S. Ilario, sopra Genova Nervi – spiega il portavoce Gabriello Castellazzi – dalle sue vetrate, affacciate sul mare, si vede Capo Noli e molti dei suoi assistenti sono liguri. Non è quindi possibile che un architetto di fama mondiale, abituato a girare il mondo, ignori proprio il problema Piaggio, dopo aver concretizzato il progetto di trasformazione industriale più vasto e importante della Regione, il Porto Antico di Genova”.

“Lo stesso Renzo Piano ha detto: ‘L’architetto è come un pescatore, va dove il mare è pescoso, ovvero, parlando dal punto di vista artistico, va laddove viene chiamato’. Se venisse effettivamente chiamato a Finale Ligure per trasformare un’area industriale, periferica rispetto al Rione Marina, potrebbe rispondere di no?”, si chiede quindi Castellazzi.

“Un suo progetto di utilizzo del grande hangar e degli edifici che rappresentano un’eredità importante di archeologia industriale, non sarebbe veramente una grande opportunità per chi vuole effettuare investimenti di capitali?” continua il portavoce dei Verdi, secondo il quale “la dichiarazione di Piano è un segnale importante e apre una possibilità da valutare seriamente”.

“Fino ad oggi Renzo Piano è stato chiamato a progettare in ogni parte del mondo. Ovunque i risultati sono stati positivi, anche sotto il profilo economico – è l’analisi di Castellazzi – Molti dei suoi interventi hanno riguardato proprio il risanamento di aree industriali con creazione di centri culturali. Si potrebbero citare decine di esempi, come gli Stabilimenti Thomson in Francia, il Museo della Fondazione Beyeler a Basilea, o la ristrutturazione del waterfront di Faliron in Grecia”.

Il problema dei tempi? “Pochi ricordano come nel 1971 venne realizzato il Beaubourg di Parigi, nell’ambito del processo di trasformazione dei famosi mercati delle ‘Grandes Halles’, un’area commerciale diventata poi uno dei centri culturali più importanti al mondo, che coinvolge e da lavoro a centinaia di persone – ricordano i Verdi – Il concorso diede sei mesi per la presentazione dei progetti. Renzo Piano vinse, battendo circa mille colleghi, ricevendo quindi premio e incarico per una progettazione completa, dal Presidente George Pompidou. In soli tre mesi venne poi disegnata in tutti i particolari la nuova rivoluzionaria struttura, un palazzo di 300 mila metri cubi. Parigi venne rilanciata come capitale dell’arte e della cultura”.

“Quanto tempo richiederebbe tradurre un’idea geniale in un progetto concreto capace di far progredire il turismo culturale finalese?”, è quindi la domanda dei Verdi. A Renzo Piano, se vorrà, l’onere di rispondere.

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