Politica

Scuola, Rifondazione contro le prove Invalsi: “Stiamo tornando al fascismo”

scuola media ceriale

Savona. “Come ogni anno si ripete nelle nostre scuole la farsa della valutazione tramite le prove Invalsi”. A prendere posizione è Valeria Ghiso, responsabile per la scuola della segreteria savonese del Prc.

“Siamo il paese che purtroppo conta i suoi morti anche per colpa dell’insicurezza degli edifici scolastici – attacca – siamo il paese che ritira gli opuscoli contro l’omofobia perchè non piacciono al vaticano, siamo il paese dove i docenti sono tra i più malpagati d’Europa e dove i disabili spesso non possono usufruire di un pieno diritto all’istruzione perchè non ci sono risorse, siamo il paese che investe sulla scuola privata e taglia sulla scuola pubblica, ma abbiamo un istituto di valutazione (privato) che è molto efficiente per un giorno all’anno”.

“A maggio invariabilmente il carrozzone si mette in moto – continua – vere e proprie commissioni di lavoro che le scuole devono retribuire sottraendo risorse alle attività didattiche, docenti che sospendono un programma personalizzato per esercitare gli alunni a risolvere quiz completamente decontestualizzati, osservatori esterni ovviamente debitamente retribuiti. Tutte risorse sottratte alla buona qualità della scuola che purtroppo oggi si regge solo sulla buona volontà degli insegnanti”.

“La scuola italiana con la legiferazione dei Decreti Delegati degli anni 70 aveva elaborato un sistema scolastico che soprattutto nella scuola di base era diventato eccellente, soprattutto per i percorsi didattici che prevedevano la ricerca, la sperimentazione, la relazione intersoggettiva come base dell’apprendimento – ricorda Ghiso – Ora invece stiamo tornando rapidamente indietro agli anni del fascismo quando la didattica veniva decisa a livello nazionale perchè era troppo pericoloso per il regime lasciare l’iniziativa ai singoli docenti.
Gli alunni disabili per il sistema non esistono e, se le scuole decidono di farli partecipare alla prova, devono scorporare i loro elaborati perchè altrimenti inquinano il risultato”.

“In realtà queste prove sono degli espedienti per togliere ulteriori risorse alle scuole che non producono un sapere standardizzato – è l’accusa – e quindi sono la premessa per creare scuole di serie A e scuole di serie B, con una gerarchizzazione dei docenti che dobbiamo evitare, se vogliamo che la scuola pubblica sopravviva”.

“Quindi invitiamo i genitori ad informarsi e a non far partecipare i propri figli a questa valutazione sostanzialmente inutile e dannosa dal punto di vista didattico; nei prossimi giorni saremo davanti alle scuole per parlare con gli studenti e le loro associazioni, per invitarli ad invalidare il test consegnando in bianco o annullando tutte le risposte, per ridare un senso allo studio consapevole e basato sulla relazione e sulle necessità di ciascuno”, concludono dal Prc.

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