Cronaca

Inchiesta sul crac Geo, indagato anche l’avvocato Enrico Nan

Savona Tribunale

Savona. Emergono nuovi particolari sull’inchiesta relativa al Crac Geo. Dopo che, nei giorni scorsi, dalla Procura è arrivata la notizia della conclusione delle indagini, piano piano inizia a delinerarsi il quadro dei volti coinvolti nella vicenda legata al fallimento dell’impero di Andrea Nucera. Così, oltre al nome dell’imprenditore, e dei vertici ed ex vertici delle banche (Carige, Carisa, Banco di San Giorgio e della Banca d’Alba) che avrebbero finanziato la Geo nonostante la situazione di indebitamento, è trapelato che tra gli indagati figura anche l’avvocato Enrico Nan, membro del cda Carisa e legale di Nucera.

In particolare il legale è rimasto coinvolto nell’inchiesta proprio per il suo duplice ruolo: uno all’interno della banca Carisa e l’altro nell’attività dell’imprenditore cerialese oggi latitante ad Abu Dabhi. Secondo la tesi dell’accusa, l’avvocato Nan, in qualità di consigliere d’amministrazione della banca savonese avrebbe partecipato alla ratifica di una delibera nella quale Nucera, attraverso il pegno su alcune obbligazioni, versava 4 milioni di euro a favore di Carisa. Un atto attraverso il quale, per la Procura, la Geo, già in grandi difficoltà economiche, avrebbe aggravato il suo dissesto. All’avvocato Nan viene contestato di non aver impedito o comunque di aver favorito l’ulteriore distrazione di beni dell’azienda del suo assistito. Una contestazione che il legale respinge precisando che, in sede di cda di Carisa, si è limitato ad approvare delibere votate all’unanimità senza mai intervenire in consiglio.

Tra i 34 indagati dell’inchiesta sul crac figurano poi: l’ex presidente Carige Giovanni Berneschi, ora ai domiciliari per un’indagine parallela avviata dalla Procura di Genova, l’amministratore delegato di Carisa Achille Tori, il direttore generale Carige Ennio La Monica, il condirettore generale Mario Cavanna, il direttore rete Liguria Roberto Mumolo, il vicedirettore Carige Gabriele Delmonte, l’ex direttore generale Alfredo Sanguinetto, il responsabile recupero crediti e contenzioso Piero Giadresco, gli ex vertici di Banco di San Giorgio, tra cui i vicediretttori generali Sergio Mori e Luigi Minolfi, il responsabile divisione crediti Matteo Francesco Villani e quelli della Banca d’Alba.

Le accuse contestate dalla Procura di Savona, ipotizzate durante le indagini condotte dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Savona e della Sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale, affiancati dai consulenti tecnici del pm, vanno dall’associazione per delinquere, alla bancarotta fraudolenta documentale e distrattiva, ricorso abusivo al credito, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, infedele presentazione delle dichiarazioni fiscali, omesso versamento di imposte e sottrazione del patrimonio all’imposizione fiscale, mendacio bancario.

Fra i soggetti che dovranno rispondere all’Autorità Giudiziaria figurano anche collaboratori e professionisti che hanno contribuito, con condotte attive o omissive, a creare la voragine di debiti rilevata dai curatori fallimentari.

Il rapporto di Nucera con Carige era stato segnalato anche dagli ispettori di Bankitalia che avevano contestato prestiti concessi all’imprenditore nonostante la Geo fosse altamente esposta ed erano in corso operazioni di svuotamento della società, poi dichiarata fallita. Secondo i pm savonesi per anni sia Carige che Carisa avevano “generosamente” foraggiato la Geo, un gruppo definito “borderline”, che a garanzia dei prestiti forniva immobili che si erano rivelati sovrastimati. Una tecnica contestata anche dai magistrati di Genova anche nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Berneschi e altre 6 persone. Nel 2011 l’esposizione verso il gruppo Geo della capofila Carige era calcolata in 30 milioni di euro, altri 8-10 milioni di euro sarebbero stati invece concessi da Carisa.

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