Cronaca

Il 10 maggio la Festa della Polizia, ma il Coisp polemizza: “Non c’è nulla da festeggiare”

158° festa della Polizia

Savona. “Ebbene sì anche quest’anno è prevista, come ogni anno, la Festa della Polizia di Stato, ma siamo sicuri che il prossimo 10 maggio ci sarà da festeggiare qualcosa o forse sarebbe meglio a prepararsi per un bel rito funebre?”. A chiederselo è il segretario Provinciale del Coisp Emiliano Bianchi che interviene in merito alla Festa della Polizia prevista per sabato.

“A molti magari le mie parole sembreranno un tantino esagerate ma vorrei porvi qualche quesito a sostegno della nostra ‘provocazione’: quando nel giro di pochi anni l’organico (ma non i servizi da svolgere!!!!) s’è ridotto di oltre 20.000 unità, l’età media è arrivata più vicino ai 50 anni che ai 40 e soprattutto non esiste un progetto serio e ragionato che possa e voglia risolvere tutto ciò, cosa c’è da festeggiare? Quando ad una cronica carenza di mezzi, risorse e personale ci si continua ad affidare sempre e solamente alla buona volontà ed al senso del dovere dei poliziotti, cosa c’è da festeggiare? Quando è dal 2010 che i poliziotti hanno lo stipendio bloccato perché quando fa comodo siamo ‘pubblico impiego’ e quando invece non lo fa siamo ‘comparto sicurezza’, cosa c’è da festeggiare? Quando la legge dovrebbe essere uguale per tutti i cittadini italiani, ma se a sbagliare è un poliziotto lo stesso viene trattato peggio del peggior mafioso esistente sulla faccia della terra arrivando addirittura a negargli i diritti sanciti dalla nostra legislazione, cosa c’è da festeggiare?”.

“Quando abbiamo il Capo della Polizia – si legge ancora nella nota del Coisp trasmessa dalla segreteria provinciale del sindacato – che dà del cretino ad un poliziotto ancor prima della ricostruzione precisa e puntuale dei fatti accaduti (dando così per scontato che il torto sia sempre e solamente da una parte!), cosa c’è da festeggiare? Quando chiunque in Italia si sente in diritto di aprire bocca per insultare la Polizia di Stato certo che nessuno gli farà mai nulla, cosa c’è da festeggiare? Quando sono anni che i poliziotti richiedono, invano, protocolli di intervento certi ed inequivocabili, regole d’ingaggio certe e strumenti d’intervento idonei per tutelare la propria incolumità e quella degli eventuali fermati, cosa c’è da festeggiare?!”.

“Quando dal nulla è spuntato un progetto ministeriale che “sentito il parere dell’Arma dei Carabinieri” prevede la chiusura di oltre 260 Uffici della Polizia di Stato, cosa c’è da festeggiare? Quando a decidere se una partita di calcio può essere svolta NON è la Polizia di Stato ma un pluripregiudicato legato alla malavita organizzata, cosa c’è da festeggiare?”.

“Potrei continuare ancora per un bel po’, ma credo che quanto detto basti a far capire che, secondo noi, sabato 10 maggio ci sarà ben poco de festeggiare; ricordare con commozione e affetto i molti colleghi caduti per aver svolto con alto senso del dovere il proprio servizio sì, festeggiare proprio no. Per noi – conclude Bianchi – sabato 10 maggio sarebbe più opportuno che i poliziotti italiani si mettessero il lutto al braccio sia per ricordare i colleghi che non ci sono più, sia per ribadire il fatto che la Polizia di Stato, se è intenzione di chi ci “governa” di continuare su questa strada, non è destinata di certo a fare una fine adeguata e decorosa come meriterebbe”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.