“I cani non entrano”: poliziotto inflessibile allontana due spettatori accompagnati dai “quattrozampe” prima di Rari-Posillipo

Pallanuoto - Rari Vs Posillipo PO

Savona. Trecento persone o poco più, mercoledì sera, hanno salutato la Rari Nantes Savona, impegnata nell’ultima partita della stagione. I biancorossi, perdendo con il Posillipo, si sono classificati quarti nei playoff.

Non tutti coloro i quali volevano assistere al match tra la Carisa e i napoletani, però, sono riusciti ad entrare alla Zanelli. Due tifosi, infatti, sono stati fermati all’ingresso degli spalti, perché portavano con sé i rispettivi cani. Entrambi sono stati invitati a lasciare fuori gli animali.

A segnalare l’episodio avvenuto prima dell’incontro è una sostenitrice della squadra biancorossa, che ha raccontato su Facebook quanto avvenuto. “Prima della partita Rari Nantes Savona-Posillipo – scrive – un poliziotto senza nome (non ha voluto palesarsi neppure su richiesta) ha impedito l’accesso agli spalti a due proprietari di cani, abituali spettatori che in passato sono sempre entrati con i loro animali”.

“Nonostante avessi trovato la normativa che permette ai cani di entrare nei palasport e piscine durante gare e partite – prosegue -, il tipo ha continuato a rimanere sulle sua posizione in modo caparbio e palesando una certa soddisfazione nel poter esercitare questo sua prova di forza serotina. Mi ha detto di fare rimostranze ai suoi superiori. Neppure l’intervento dell’alta dirigenza Rari Nantes Savona ha potuto sulla sua infausta decisione. Ha pure dichiarato che chi aveva comprato il biglietto poteva portare il cane a casa e poi ritornare”.

“La Rari ha perso; il buon senso anche – conclude -. Una speranza e una richiesta per il futuro: che la Rari torni orgogliosamente a vincere e che l’anonimo poliziotto venga mandato ad accogliere gli spettatori paganti di altri palazzetti…”.

Immediati sono giunti i primi commenti di solidarietà. “La legge va conosciuta soprattutto da chi deve farla rispettare – scrive un amico della donna che ha segnalato l’episodio -. Forse non si merita un posto di responsabilità e di comando una persona così è pericolosa per sé e per gli altri, non siamo nel far West dove ognuno decide come gli pare, altrimenti tutti sono liberi da vincoli e divieti”.

“Purtroppo – commenta un altro – quando ad una persona frustrata metti una divisa addosso, immediatamente si sente importante, ed esercita la sua autorità del cavolo!”.

La discussione si conclude con l’ironia della ragazza che l’ha lanciata, che posta l’immagine di un cane dotato di berretto, in un “camuffamento anti-polizia”. Probabilmente l’unico modo per poter riuscire ad eludere la sorveglianza all’ingresso delle tribune della piscina savonese.

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