Calice L. La sfida a tre, che ha visto l’elezione a sindaco di Salvatore Paonessa, lascia pesanti strascichi tra le vie di Calice. E “Tra le vie” non è un modo dire. Perché è proprio nelle strade della cittadina che, dal “day after” delle elezioni, campeggiano dei manifesti funebri post elettorali molto eloquenti, che recitano ironicamente: “Felicemente è venuta a mancare la lista civica “Per il Bene Comune – Enrico Richeri sindaco”.
Gli amici elettori allo sbaraglio ne piangono la triste scomparsa con dolore. Rinnova in loro il coraggio di accettare quanto gli riserva questa legge misteriosa del dolore”.
Su Facebook si sono sprecati i commenti di sdegno e disapprovazione: “Non vedo il perché devo vergognarmi di essere calicese per colpa di qualche cretino e ignorante che mette questi manifesti! Fortunatamente non siamo tutti così”, oppure “Un piccolo paese pieno di risorse ma purtroppo con troppe persone che invece di lavorare insieme preferiscono farsi dispetti e alimentare incomprensioni e divisioni. Un gesto proprio da ‘persone mature'”, e ancora “sono molto curiosa di sapere quale lista ha fatto un gesto simile, o quale cittadino. Perché se è stato qualcuno della lista di Paonessa, o che ha votato per lui, è proprio squallido. Hanno vinto, stop. Vedremo che faranno. Se l’ha fatto qualcuno della lista della Alda rimpiango di aver dato il mio voto a loro, questa è una figuraccia enorme e di poco gusto soprattutto”.
La campagna elettorale, a Calice, sembra non essere mai finita, con i toni delle polemiche che si accendono anche nei giorni successivi alle urne. La vittoria di Paonessa, con il suo 41,32%, non sembra lasciar spazio a recriminazioni e, ora che gli elettori si sono espressi, al varco ci sono le numerose sfide che attendono la nuova amministrazione calicese. Con o senza manifesti funebri.