Politica

Arresto Claudio Scajola, il cerchio si allarga: venerdì interrogatorio dell’ex ministro e sale il numero degli indagati

Claudio Scajola

Liguria. Il cerchio si allarga. Gli indagati nell’inchiesta condotta dalla Dda reggina sulla rete di protezione di cui godeva Amedeo Matacena, l’ex deputato Fi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante a Dubai, sono di più dei nove conosciuti.

Sui nomi c’è uno stretto riserbo da parte degli inquirenti, ma tutti ruoterebbero attorno a Claudio Scajola, a Matacena e alla moglie di quest’ultimo, Chiara Rizzo.

Personaggi, probabilmente del mondo della politica, dell’imprenditoria e, non è escluso, della ‘ndrangheta, che potrebbero avere aiutato gli arrestati nel loro progetto di sottrarre l’ex deputato alle carceri italiane. Intanto, i pm della Dda hanno depositato al tribunale del riesame, il ricorso contro la decisione del gip che ha deciso di non contestare l’aggravante mafiosa per Scajola e gli altri sette arrestati.

Al ricorso è allegata la stessa richiesta presentata al gip per l’emissione delle ordinanze più un’integrazione di una quarantina di pagine in cui fa la parte del leone una vecchia intercettazione di una conversazione ambientale registrata il 5 novembre 2011 nello studio dell’avvocato Paolo Romeo, un ex deputato del Psdi condannato, all’inizio degli anni 2000, a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Una telefonata che per i pm della Dda reggina, spiega in modo chiaro la ragione per la quale la ‘ndrangheta ha necessità di disporre di parlamentari europei al fine di canalizzare gli enormi flussi di denaro che derivano dai contributi comunitari.

Venerdì si svolgerà il primo interrogatorio a Claudio Scajola davanti ai pm Francesco Curcio e Giuseppe Lombardo.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.