Cronaca

Allarme bomba in tribunale, si indaga per identificare l’autore della chiamata anonima

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Savona. Dopo il caos di ieri mattina, quando un allarme bomba ha paralizzato per oltre quattro ore palazzo di Giustizia, oggi in tribunale è tornata la calma. Tutte le udienze in programma sono state regolarmente celebrate senza nessun intoppo. Le indagini su quanto accaduto sono però tutt’altro chiuse: il Procuratore Francantonio Granero, come anticipato ieri, ha aperto un fascicolo contro ignoti per procurato allarme ed ha firmato una delega d’urgenza per affidare alla Questura gli accertamenti del caso.

La speranza degli inquirenti è quella di poter identificare l’autore della telefonata anonima ricevuta negli uffici della Questura torinese e che segnalava la presenza di un’ordigno in tribunale. Mentre le verifiche procedono dalla Procura di Savona si sta cercando anche di sciogliere il nodo relativo alla competenza territoriale dell’indagine: nel caso del reato di procurato allarme, una contravvenzione, la persona offesa potrebbe non essere identificabile nei pm savonesi e, di conseguenza, potrebbe non applicarsi l’articolo 11 del codice di procedura penale che disciplina i procedimenti riguardanti i magistrati.

La competenza della Procura di Torino rispetto a quella di Savona potrebbe anche dipendere da come verrà considerato l’allarme bomba: se si guarderà al luogo da dove è partita la telefonata il fascicolo sarà assegnato agli uffici piemontesi, ma se si guarderà a dove il reato si è concretizzato allora l’indagine sarà condotta a Savona. Un problema da affrontare, ma certamente secondario rispetto all’urgenza di procedere tempestivamente con tutti gli accertamenti utili ad identificare l’autore della telefonata anonima.

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