Cronaca

Allarme bomba, evacuato il tribunale di Savona. Cani in azione, rinviate tutte le udienze

Savona. Agg. ore 12.35: Tutte le udienze sono state definitivamente rinviate, sia per quanto riguarda il civile che per il penale. Dovranno ora essere emessi, per ogni fascicolo, provvedimenti di fissazione nuova udienza. I casi più incombenti, che scadevano oggi, sono rinviati alla giornata di domani, a condizione che l’avvocato presenti un’istanza di rimessione in termini, adducendo a motivazione l’allarme bomba.

Continua intanto il lavoro dei tre cani labrador (Oliver “Olli”, Arturo e Ninni) alla ricerca di eventuali ordigni.

Agg. ore 12.15: Sono iniziate le operazioni di ricerca da parte dei nuclei cinofili. I cani hanno iniziato a perlustrare il parcheggio esterno, concentrandosi su tutti i veicoli presenti; subito dopo toccherà al parcheggio interno e quindi ai vari piani del tribunale.

Le operazioni si preannunciano lunghe, e pare ormai probabile che per oggi tutte le udienze e i lavori in programma siano destinati a saltare, perlomeno per ciò che riguarda la parte civile (mentre è ancora in dubbio quella penale).

Agg. ore 12.00: Sul posto sono giunti tre veicoli degli artificieri della polizia di stato, di cui due appartenenti all’unità cinofila. Gli agenti si stanno ora coordinando con gli uomini della questura, e nei prossimi minuti dovrebbe iniziare un nuovo controllo volto alla bonifica dell’edificio.

Il tribunale di Savona è stato evacuato per un allarme bomba. L’emergenza è scattata intorno alle 9.30, quando una telefonata anonima alla questura di Torino ha segnalato la presenza di un ordigno nel palazzo di giustizia savonese. La notizia è a quel punto arrivata in tribunale dove, dopo una veloce riunione, il procuratore Francantonio Granero ha ordinato di far sgomberare l’edificio.

Il tribunale si è svuotato in pochi minuti: magistrati, uomini della polizia giudiziaria, cancellieri, avvocati e tutti gli utenti hanno quindi interrotto ogni attività e sono usciti.

La polizia e i carabinieri stanno ora battendo l’edificio piano per piano alla ricerca di riscontri, strani pacchetti od ordigni sospetti, e gli inquirenti stanno valutando se richiedere l’intervento dei cani.

All’esterno del tribunale, invece, la situazione è quasi surreale: il cancello è chiuso col lucchetto, con un addetto alla vigilanza che lo presidia, mentre davanti all’ingresso si è creato un capannello di persone che, con i fascicoli in mano, attende di capire se l’allarme sia o meno fondato.

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