Cronaca

Accoltellamento Dupanloup, una perizia medico legale valuterà se la compagna voleva uccidere

Savona. Migliorano le condizioni del gioielliere Alberto Dupanloup, 49 anni, che nella notte tra mercoledì e giovedì è stato accoltellato dalla convivente, Roberta Bordone, 37 anni, durante una lite per motivi di gelosia. Mentre l’uomo resta ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Paolo, la compagna è agli arresti domiciliari nella casa varazzina dei genitori dove è in attesa dell’interrogatorio di convalida (fissato per domani mattina davanti al gip Fiorenza Giorgi).

Ieri pomeriggio Roberta Bordone è già stata sentita dal pm Chiara Venturi che, nel corso di un confronto durato circa un’ora, ha cercato di ricostruire quello che è accaduto nell’appartamento di via Paleocapa dove la coppia convive. La donna avrebbe confermato al magistrato di aver avuto con il compagno una discussione per motivi di gelosia (lui si sarebbe infastidito per aver visto lei parlare con una persona) mentre si trovavano ai Bagni Marea. A quel punto lei sarebbe rincasata prima, accompagnata da un amico comune, mentre Alberto Dupanloup sarebbe rientrato circa un’ora dopo, intorno all’uno. Proprio tra le mura domestiche la discussione tra i due si sarebbe riaccesa, ma sul momento dell’accoltellamento la donna non avrebbe avuto ricordi nitidi. Di certo il gioielliere è stato colpito con un coltello da cucina con una lama da 20 centimetri e, dopo essere stato ferito, la compagna lo ha soccorso ed ha allertato polizia e 118.

Proprio per valutare se la coltellata sia stata sferrata con la volontà di uccidere (in questo caso l’accusa resterebbe tentato omicio, ma in caso contrario potrebbe essere derubricata in lesioni), il magistrato la prossima settimana conferirà al medico legale l’incarico di svolgere una perizia sulle ferite di Alberto Dupanloup. L’esame, attraverso una valutazione di alcuni parametri (tra i quali la direzione della coltellata e la zona in cui è stata sferrata) dovrà stabilire l’identità omicidiaria del gesto.

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