Pietra Ligure. Si sono tenuti questo pomeriggio i funerali Paolo Bolia, l’uomo di 46 anni che si è tolto la vita lasciandosi cadere nel vuoto da un ponte a Realdo, nell’alta valle Argentina.
L’uomo, sposato con due bambini, dipendente del comune di Calice Ligure, dove era responsabile degli uffici amministrativi e contabili, prestava servizio come consulente anche per i comuni di Tovo San Giacomo e Zuccarello, sempre nell’ambito della gestione finanziaria degli enti comunali.
Le ragioni del gesto sembrerebbero riconducibili proprio all’ambito lavorativo. Secondo quanto trapela dagli ambienti della procura savonese l’uomo era al centro di un’indagine giudiziaria. Un accertamento che avrebbe preso le mosse da un esposto arrivato dal dipendente di uno dei comuni nell’entroterra finalese dove il ragioniere prestava servizio.
In seguito alla segnalazione sarebbe partita l’indagine che avrebbe ruotato intorno ad alcuni ammanchi nei conti dei Comuni seguiti sotto il profilo finanziario da Bolia.
Secondo quanto trapela la procedure di controllo avviate nelle varie amministrazioni sull’operato Del professionista avrebbero dato esito positivo: sarebbe quindi emersa una gestione non corretta dei bilanci.
Ad insospettire la “gola profonda” sarebbe stato soprattutto il modo di operare del consulente che spesso si sarebbe recato in Comune fuori dall’orario di lavoro e avrebbe gestito tutto in prima persona senza lasciare ad altri dipendenti comunali l’accesso ai libri contabili.
Proprio la possibilità che sulla sua carriera potesse comparire una macchia dovuta all’inchiesta giudiziaria potrebbe aver spinto Bolia a compiere il tragico gesto. Ma questa resta solo un’ipotesi che deve ancora trovare conferme.