Zuccarello. Paolo Bolia lavorava da oltre 6 anni nel piccolo comune nell’entroterra albenganese e anche qui la notizia del suicidio del 46 pietrese e gli sviluppi emersi dopo il tragico gesto hanno lasciato increduli colleghi così come la stessa amministrazione comunale.
“Ancora oggi stento a credere a quello che ho letto – spiega il primo cittadino Stefano Mai -. Nessuno ci ha contattato né dalla Procura né dalla Corte dei Conti, ma abbiamo iniziato una verifica interna per individuare operazioni sospette”.
A differenza di quanto accadeva a Calice Ligure e a Tovo San Giacomo Bolia non aveva potere di firma, quindi le sue operazioni dovevano essere sempre vidimate da un collega. “In effetti questo potrebbe averci messo al riparo dai problemi presenti in altri comuni: solo da pochissimi mesi gli era stato data la firma e quindi è possibile che non avesse avuto ancora modo di fare operazioni non corrette con trasferimenti di denaro” spiega il sindaco di Zuccarello.
“Il nostro bilancio è molto risicato, abbiamo dovuto tagliare su tutto, ma non per questo non stiamo controllando: ci vorranno ancora un paio di giorni ma ad oggi, per fortuna, è tutto regolare. Proseguiremo minuziosamente tutte le verifiche contabili” conclude Mai.