Cronaca

Savona, rapina in casa dell’avvocato Emi Roseo: 4 rinvii a giudizio

tribunale Savona

Savona. Quattro rinvii a giudizio per la rapina nell’appartamento dell’avvocato savonese Emi Roseo. A deciderlo è stato il giudice dell’udienza preliminare Donatella Aschero che ha accolto la richiesta del pm Daniela Pischetola. A processo, con l’accusa di concorso nella rapina (seppur con ruoli e compiti diversi) finiranno quindi Andrea Chimenzo, i due albanesi Erjon Hoxhai e Dimitraq Kalemai, e Anselmo Graziano.

L’episodio risale al febbraio di due anni fa: la professionista savonese e la figlia di 14 anni per quasi venti minuti erano state tenute in ostaggio dai rapinatori nella casa di via Famagosta. I banditi si erano poi fatti aprire la cassaforte ed avevano rubato tutto il contenuto. Secondo quanto accertato dagli inquirenti il colpo sarebbe stato organizzato da Andrea Chimenzo che l’avrebbe messo a segno con l’aiuto dei due albanesi: Erjon Hoxhaj, che entrò con lui nell’appartamento, e Dimitraq Kalemai, che invece sarebbe rimasto in strada, a fare da palo.

I rapinatori avevano aspettato che l’avvocato tornasse a casa dalla passeggiata che tutte le mattine faceva con il cane, poi era scattato l’assalto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Hoxhaj aveva tenuto ferma sul letto la figlia del legale, mentre Chimenzo, armato di un coltello, si occupava della professionista e di svuotare la cassaforte. A incastrare i tre, oltre agli accertamenti della polizia (e dei carabinieri che nella prime battute dell’indagine hanno raccolto importanti elementi investigativi) sarebbero state anche le telecamere della zona, in particolare quelle della sede de “La Destra”, che li avrebbe filmati mentre si aggiravano davanti al palazzo di via Famagosta dove abita l’avvocato.

Le indagini però erano andate oltre permettendo di identificare anche il presunto basista del gruppo, un ventenne savonese, Anselmo Graziano, (figlio della donna delle pulizie che aveva accesso all’alloggio dell’avvocato) che secondo la squadra mobile, avrebbe dato informazioni preziose (ad esempio sulla presunta presenza di soldi e preziosi nella cassaforte e sulle abitudini di Emi Roseo e dei suoi familiari) all’amico Andrea Chimenzo.

Accuse che gli indagati (difesi dagli avvocati Marco Ballabio, Rocco Varaglioti e Fabio Luzzo) hanno sempre respinto. I difensori già davanti al gup avevano sollevato dubbi sulle prove raccolte contro i quattro: in particolare una perizia antropometrica che avrebbe dato esito negativo. Concetti che, probabilmente, saranno ribaditi davanti al Collegio del tribunale durante il processo.

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