Savona. Situazione sempre più incandescente alla Piaggio Aero di Sestri Ponente dopo l’esito negativo dell’incontro di questa mattina all’Unione Industriali di Savona. Dopo la chiusura dell’azienda a modifiche del piano industriale i sindacati hanno abbandonato il tavolo strappando l’intesa sugli straordinari che era stata raggiunta due giorni fa, prima dello sciopero e della manifestazione di ieri a Genova. Per lo stabilimento di Sestri, quindi, sembra confermata la chiusura, con la rabbia dei lavoratori che hanno presidiato da questa mattina la sede savonese di Confindustria.
Per ora si è deciso il blocco degli straordinari, ma le organizzazioni sindacali di categoria e la Rsu non escludono altre forme di protesta se non ci sarà una netta inversione di rotta, che appariva all’orizzonte anche dopo l’incontro al Ministero con lo stop agli esuberi.
Tra i lavoratori c’è chi vorrebbe anche l’occupazione dello stabilimento, come estrema forma di lotta: ora, bisognerà attendere la decisione dell’assemblea dei lavoratori che è stata convocata per il prossimo 5 maggio.
“L’azienda non retrocede nel suo piano e conferma la chiusura di Sestri Ponente così come le esternalizzazioni previste. Per Finale è stato invece ribadito l’inizio delle operazioni di trasferimento dal prossimo 7 maggio – dice Bruno Manganaro della Fiom-Cgil genovese al termine dell’incontro -. Ci si dimentica che gli aerei sono fatti a Sestri e nei prossimi mesi ci sarebbero delle consegne importanti”.
“Nessuna risposta sulla necessità di esternalizzare il tutto, nessuna risposta su costi, produzione e carichi di lavoro: per questo abbiamo deciso di abbandonare il tavolo della discussione. La trattativa è sospesa e la battaglia prosegue, intanto con il blocco degli straordinari ed il rifiuto del piano industriale. Vedremo nei prossimi giorni…” conclude.
“Adesso non ci rimane altro che il tavolo ministeriale – conferma Antonio Apa, Uilm-Uil Genova -, la mediazione fatta dal viceministro non ha portato frutti nella giornata odierna e l’azienda a Roma ribadirà che il piano industriale è irrinunciabile e lo realizzerà: paradossalmente userà la cassa integrazione da un lato e la mobilità dall’altro”.
“Sciopero degli straordinari perché i lavoratori responsabilmente si erano resi disponibili a completare aerei da consegnare in tempi brevi – commenta Fabio Carbonaro, Fim-Cisl Genova -. Evidentemente se il risultato è non mettere il lavoro all’ordine del giorno, diventa difficile chiedere ai lavoratori prestazioni notturne e straordinarie”.
In vista dell’assemblea dei lavoratori in cui si deciderà come procedere le posizioni tra lavoratori e sindacati sono già differenziate, tra linea dura e attendismo. “Bisognerà capire cosa vuol fare il resto della fabbrica – sottolinea poi Carbonaro -, l’appuntamento per il 12 maggio al ministero è già fissato: credo sia una cosa da non buttare via”.
L’azienda ha ribadito l’indispensabilità del proprio riassetto strategico e operativo e la necessità di una sua implementazione nei tempi previsti, dettagliati nel corso dell’incontro, per garantire il proseguimento e lo sviluppo delle attività industriali.
Piaggio Aero ha confermato quali elementi imprescindibili per la realizzazione del piano: la concentrazione di tutte attività produttive oggi realizzate nei siti di Finale Ligure e di Genova Sestri Ponente nel nuovo stabilimento di Villanova d’Albenga; la focalizzazione sulle sole attività produttive “core” con contestuale affidamento delle produzioni di parti strutturali e degli assemblaggi di sotto-assiemi velivoli a fornitore specializzato, già contrattualizzato.
“In conseguenza della indisponibilità manifestata delle organizzazioni sindacali a discutere il piano, a causa della pregiudiziale sul trasferimento a Villanova d’Albenga delle attività produttive oggi realizzate nello stabilimento di Genova Sestri Ponente e della esternalizzazione delle attività produttive non strategiche- che costituiscono elementi irrinunciabili del piano – le trattative si sono interrotte”.
“Piaggio Aero comunicherà al Ministero dello Sviluppo Economico l’impossibilità di proseguire il negoziato e che ricorrerà ad ogni strumento previsto dalla legge per l’implementazione del piano di salvataggio e rilancio; l’azienda conferma la propria presenza all’incontro del prossimo 12 Maggio già convocato in Roma dal Ministero dello Sviluppo Economico” si legge in una nota aziendale.