Vezzi Portio. Buone notizie per il “Museo delle api” di Vezzi Portio, in quanto la Regione finanzierà l’ultimo lotto con i fondi destinati a “Expo 2015”, nell’ottica della valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze gastronomiche.
Nel museo non mancano torchi per il miele risalenti al ‘600 e all’800, api imbalsamate, smielatori, arnie, fotografie, libri e riviste.
L’assessore regionale alla Cultura, Turismo e Spettacolo Angelo Berlangieri, commenta così: “La produzione del miele è di nicchia ma importante nella zona del finalese e, approfittando del fatto che il tema agroalimentare sarà protagonista di ‘Expo 2015’ e aderendo al progetto ministeriale di valorizzazione dei territori, abbiamo inserito questa nicchia, con la possibilità di ottenere il finanziamento per sistemare il contenitore dove si potrà ammirare questa splendida collezione di pezzi rarissimi provenienti da tutto il mondo, una delle rare in Italia”.
“Questo museo rappresenta una ragione in più per visitare l’entroterra. Negli itinerari che stiamo organizzando legati ad Expo, l’entroterra ligure giocherà un ruolo da protagonista, a Milano si racconterà la storia dell’agroalimentare in Italia, qui in Liguria si vivrà direttamente l’esperienza di ciò che significa vivere nella cultura e nella coltura”, conclude l’assessore Berlangieri.
Alessandro Revello, sindaco di Vezzi, è soddisfatto: “Ringraziamo l’assessore regionale Berlangieri che è venuto diverse volte in visita sul nostro territorio, rendendo visitabile il museo attraverso l’abbazia benedettina di Finalpia. Ci sono ancora delle criticità che però, grazie a questo finanziamento, riusciremo a risolvere”.
Questo museo è nato alcuni anni fa grazie ad un’iniziativa dell’abbazia di Finalpia – prosegue il sindaco Revello – che dobbiamo ringraziare per aver messo a disposizione quest’eccellenza. Vezzi, ovviamente, non può sostenere da sola quest’iniziativa turistica, infatti è stata creata una sinergia con l’abbazia benedettina. Quindi grazie a padre Giovanni e all’Abate, è stato possibile ubicare una parte del museo a Finalpia all’interno del monastero, e una parte a Vezzi, in cui c’è bisogno solo di qualche miglioramento”.
Il custode del museo, padre Mario, sottolinea: “Qui viene raccontata la storia dell’apicoltura, dagli inizi fino ad oggi. La rarità? Un pezzo di propoli antichissimo che viene dal Perù”.
Per le prenotazioni è necessario rivolgersi a padre Mario, all’abbazia benedettina di Finalpia.