Economia

Fusione Port Authority Genova e Savona, i dipendenti chiedono un confronto con Cgil: “Favorevoli senza interpellarci”

Porto di Savona

Savona. I dipendenti dell’Autorità Portuale di Savona si sono riuniti questa mattina in assemblea per chiedere un confronto con Claudio Schivo e Alessio Ghiso, della segreteria provinciale di Filt Cgil, con l’obiettivo di “manifestare il nostro totale dissenso rispetto alle posizioni favorevoli da essi assunte in merito all’accorpamento dell’Autorità Portuale di Savona all’Autorità Portuale di Genova previsto nella riforma dei porti attualmente in discussione”.

Una presa di posizione che fa riferimento, in particolare, al comunicato congiunto delle Filt di Genova e Savona dello scorso 4 aprile. I dipendenti si dicono sconcertati per non essere stati ascoltati prima dell’emissione del comunicato: “Riteniamo che il porto di Savona-Vado debba essere incluso con pari dignità e rappresentanza in un coordinamento del sistema portuale ligure insieme a Genova e La Spezia, senza consentire invece la perdita di un fondamentale “motore” di sviluppo per l’economia locale e nazionale quale l’Autorità Portuale di Savona ha dimostrato di essere nella propria storia”.

“Il porto di Savona ha livelli attuali di traffico tali da superare molti porti salvaguardati dalla riforma, oltre a vantare eccellenze che collocano il nostro scalo ai primi posti nazionali – dicono con orgoglio i dipendenti della Port Authority savonese – La conclusione dei lavori per la costruzione della piattaforma contenitori di Vado Ligure, opera realizzata in partnership pubblico-privata insieme al maggior operatore mondiale del trasporto containerizzato, consentirà inoltre a Savona di entrare nei primi 5 porti container italiani”.

Il porto di Savona è il 5° porto italiano per gettito fiscale generato, davanti a 12 porti considerati “prioritari”; è al 7° posto per entrate da canoni di concessione e presenta indici di efficienza interna superiori a molti porti “prioritari”, ricordano. “A differenza di molte altre realtà portuali italiane ha dimostrato efficienza operativa nella realizzazione di tutti gli interventi infrastrutturali finanziati. Oltre ad avere prospettive di incremento, in controtendenza con l’intero territorio ligure, grazie a molti progetti di sviluppo già in cantiere, rappresenta la maggiore impresa della provincia con migliaia di lavoratori sia diretti che dell’indotto”.

“Vogliamo pertanto difendere con determinazione il lavoro svolto dal personale dell’Autorità Portuale di Savona e da tutti gli operatori pubblici e privati del territorio che hanno contribuito fattivamente e nel tempo ad ottenere risultati di crescita e competitività del sistema sui mercati mondiali dei trasporti marittimi e della logistica – dicono – Siamo contrari all’accorpamento anche perché la nostra provincia ha già vissuto tanti casi di accorpamenti di pubbliche amministrazioni a favore del capoluogo regionale ed in tutti i casi le sedi periferiche sono diventate da subito irrilevanti e svuotate nei compiti e nell’organico”.

“Non intendiamo ripetere la stessa esperienza che indebolirebbe fortemente la funzione di ciascun lavoratore con conseguenti rischi occupazionali oltre a svuotare il territorio di un organo di governo strategico per lo sviluppo occupazionale, economico e sociale – concludono – Ci uniamo quindi con forza a tutte le istituzioni savonesi, i rappresentanti politici del territorio, le associazioni di categoria, le segreterie generali provinciali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil nell’azione volta a modificare l’ipotesi di riforma, salvaguardando così la realtà savonese”.

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