Cronaca

In auto con fucili e oltre 30 mile cartucce non registrati in Italia, ma aveva un permesso francese: assolto

Fucile

Finale L. La diversa normativa sul trasporto delle armi adottata in Francia e in Italia rischiava di costare caro ad un sessantenne originario di Torino, ma residente Oltralpe. L’uomo è infatti finito a giudizio con l’accusa di detenzione abusiva di armi e munizioni in seguito ad un controllo stradale effettuato a Finale l’11 ottobre del 2013.

In quell’occasione il sessantenne, C.M.R., trasportava in macchina 4 fucili calibro 12 ad uso sportivo e 31025 cartucce apparentemente senza le necessarie autorizzazioni previste dalle autorità italiane. Di qui l’accusa che lo ha portato sul banco degli imputati in tribunale a Savona. Il processo si è però concluso con un’assoluzione perché il fatto non sussiste visto che C.M.R. ha presentato diversi documenti che attestavano le autorizzazioni al porto d’armi.

Per quanto riguarda le munizioni l’uomo aveva un permesso per trasportarle rilasciato dalla Prefettura di Brescia nel giugno del 2013 ad un’armeria cittadina. Per i fucili, acquistati e detenuti legalmente in Francia, era invece valida la Carta Europea delle Armi, un documento che autorizza l’imputato al trasporto delle armi legalmente detenute all’interno degli stati membri della Comunità. Il giorno del controllo a Finale i fucili non erano annotati nella carta, ma, secondo la normativa francese, l’annotazione può avvenire entro un termine che in quel momento non era ancora scaduto. Seppur ritenendo che la registrazione delle armi sulla carta sarebbe dovuta avvenire prima del trasporto, il giudice ha riconosciuto la buona fede e l’assenza di dolo da parte dell’imputato. Di qui la decisione di assolverlo.

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