Alassio, dopo l’assoluzione lo sfogo del Brixton: “Si è rischiato di distruggere una realtà fondamentale per la comunità”

Alassio. Dopo l’assoluzione in primo grado dall’accusa di aver creato disagi ad alcuni residenti alassini, causati dalla musica troppo alta e dagli schiamazzi dei clienti, i rappresentanti del circolo Arci Brixton di Alassio rompono il silenzio per togliersi qualche “sassolino” dalle scarpe.

“Sono passati oltre 900 giorni dal sequestro preventivo della sede del Brixton, alla sentenza ufficiale di assoluzione del Tribunale di Savona. Sentenza chiara, che non dà adito ad alcun dubbio, ‘Il reato non sussiste’. Un lunghissimo lasso di tempo vissuto con la serenità di chi ha la certezza di essere nel pieno della ragione, ma con la grande amarezza dovuta all’assurda decisione di sequestrare preventivamente la sede dell’associazione col più alto numero di iscritti ad Alassio. Una decisione, quella della Procura, che ha seriamente rischiato di distruggere una realtà storica, consolidata e (lasciatecelo dire) fondamentale nella nostra comunità” spiega il presidente del circolo Mara Buscaglia.

“Abbiamo scelto di aspettare qualche giorno – prosegue il presidente del Brixton – prima di uscire con un comunicato ufficiale, per poter riordinare le idee e riflettere su quanto accaduto con la mente fredda. Siamo ritornati indietro di 2 anni, alle terribili emozioni vissute quel maledetto 13 ottobre 2011, quando noi ci sentimmo crollare il mondo addosso, increduli e disperati. Abbiamo, però, subito pensato a quanto successe 10 giorni dopo, con oltre 700 persone che decisero di invadere pacificamente la nostra città per manifestare apertamente il loro appoggio al brixton, il loro sentimento di appartenenza, il loro orgoglio per essere parte attiva di questa realtà o semplicemente per manifestare la loro vicinanza ed il loro rispetto. Quello fu il giorno della svolta, che ci fece davvero rendere conto che, nel suo piccolo, il Brixton aveva davvero fatto qualcosa di grande negli anni”.

“Conferma che ci venne nei giorni e nei mesi seguenti, quanto tantissimi commercianti Alassini, oltre ovviamente alle altre associazioni e ai centri sociali da sempre vicini, si offrirono per organizzare serate e piccole manifestazioni per aiutarci a sostenere le spese che ci trovammo a dover affrontare. Analogo discorso venne dalla giunta comunale di allora, che ci aiutò a trovare una nuova sede. Il nostro pensiero va anche a chi, allora, sventolò bandiere di vittoria o peggio fece proclami usandoci come strumento di offesa nei confronti di qualche avversario politico – attacca il presidente dell’Arci Brixton -. A chi decise di cavalcare quell’onda moscia strumentalizzando quell’avvenimento a fini personali e (lasciateci dire anche questo) a quei pochi rimasti che continuano a vederci come un ‘concorrente esentasse’. Sorridiamo pensando a questo, lo facciamo con la serenità di chi ha sempre avuto la consapevolezza della ragione, di chi sapeva di essere nel giusto”.

“Non ci hanno ammazzato gli attacchi che per anni abbiam ricevuto gratuitamente dalle vecchie amministrazioni, non ci hanno ammazzato le cattiverie ricevute (e credeteci, son davvero tante), non ci ha ammazzato il sequestro (rivelatosi ingiusto) della vecchia sede nell’Esciu du Gumbu, non ci hanno ammazzato 20 mesi senza sede, confidiamo che a questo punto tutti inizino a capire che convivere con qualcosa di diverso dal resto è un bene per tutti. Lo è per chi ci ha sempre odiato (senza nemeno sapere il motivo), lo è per chi ci ha sempre amato e supportato, lo è per le persone cui siamo indifferenti e lo è per noi, che una volta di più, abbiam deciso di stare dalla parte buona della vita” conclude Mara Buscaglia.

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