Cronaca

Accusato di aver attivato utenza telefonica a nome di un suo inquilino: Fameli condannato

Fameli intervista su biografia e fascicoli

Savona. Stavolta l’inchiesta “Carioca” su un presunto giro di riciclaggio di denaro non c’entra nulla, ma i guai giudiziari per Antonio Fameli arrivano da un’accusa di truffa. L’ex imprenditore stamattina è stato condannato ad un anno e tre mesi di reclusione per una vicenda legata ad un contratto telefonico.

Il raggiro sarebbe avvenuto a danno di un ex inquilino della villa di proprietà di Fameli, sulla via Aurelia a Loano. In particolare, secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe visto arrivare all’improvviso delle bollette per un’utenza telefonica mai attivata, un contratto che sarebbe stato sottoscritto online, a sua insaputa, proprio dal padrone di casa.

Un’accusa che Fameli, assistito dall’avvocato Gian Maria Gandolfo insieme al collega Giampaolo Zancan, ha sempre respinto. I fatti contestati risalgono al 2010: l’ex inquilino di uno dei 33 appartamenti ricavati nella villa al numero civico 271 della via Aurelia aveva denunciato ai carabinieri di aver ricevuto delle bollette per un’utenza fissa che però non aveva attivato. Gli accertamenti dei militari avevano accertato che l’attivazione era stata fatta attraverso internet quindi senza dover firmare alcun contratto cartaceo. Secondo l’accusa Fameli avrebbe compiuto l’operazione utilizzando la copia del documento che il suo affittuario gli aveva lasciato.

Proprio in relazione all’utilizzo indebito del documento d’identità del suo inquilino Fameli è stato assolto perché il fatto non sussiste (è stato provato che la carta d’identità era nella disponibilità dell’imputato e che comunque non era necessaria per attivare il contratto).

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