Cronaca

“Trash”, Balbis respinge le accuse e al gip precisa: “Nessun accordo Ata-Comune e trattamento di favore per Basso”

tribunale Savona

Savona. Non c’è stato alcun accordo tra Ata e Comune, Luca Basso non ha avuto nessun trattamento di favore e Ata offriva il miglior progetto e i migliori servizi. Si potrebbero riassumere così, in estrema sintesi, i contenuti delle dichiarazioni rese questa mattina in due ore e mezza di interrogatorio davanti al gip Emilio Fois da Roberto Balbis, il funzionario di Ata Spa finito ai domiciliari nell’inchiesta “Trash”, che avrebbe scoperto una serie di irregolarità nell’assegnazione dell’appalto per la gestione dei rifiuti a Pietra Ligure.

Balbis si è presentato al quinto piano del palazzo di giustizia di Savona con il suo difensore, l’avvocato Emi Roseo. E’ proprio il legale a motivare la scelta di non avvalersi della facoltà di non rispondere: “Balbis ha voluto rispondere al giudice per chiarire la propria posizione. Ha contestato che vi fosse un accordo tra Ata e Comune di Pietra Ligure per l’assunzione del figlio di Basso, Luca. Il mio assistito ha spiegato al gip che Luca Basso era un dipendente di Aimeri, assunto con contratti a tempo determinato e lui, così come tutti gli altri dipendenti della ditta, sono stati riasssunti da Ata. Non c’è stato alcun trattamento di favore”.

“Il figlio di Basso è stato riassunto come tutti gli altri suoi colleghi, con la medesima qualifica, che è la più bassa, ovvero il primo livello. Questa è una regola generale ed anche una norma prevista dai contratti collettivi nazionali del lavoro: bisogna garantire la riassunzione anche dei dipendenti a tempo determinato” ha proseguito l’avvocato Roseo che, a proposito del ruolo di “mediatore” di Balbis, ha precisato: “Era in posizione di riferimento sia per Ata che per il Comune perché era il supervisore che operava sul territorio e, in quanto tale, aveva ricevuto l’incarico di effettuare i sopralluoghi con tutte le imprese interessate a partecipare alla gara. Per questo lui era un continuo riferimento con il Comune e Ata”.

“Di tutte le imprese che hanno fatto il sopralluogo – prosegue il legale – alcune non hanno poi partecipato alla gara perché non interessate, la Aimeri non poteva perché non era in regola con il Durc, e quindi sono rimaste Ata e Teknoservice. Balbis non ha avuto nessuna difficoltà ad ammettere che ha collaborato con Ata perché ha riconosciuto in questa azienda un’impresa seriamente intenzionata a fornire un servizio di qualità e con una disponibilità di mezzi adeguata”.

“Ata è stata ritenuta dal mio assistito l’azienda decisamente migliore per quanto riguarda l’impatto ambientale visto che usa mezzi volti a ridurre il più possibile le emissioni inquinanti – precisa Emi Roseo -. In più era una società che dava garanzie lavorative ai dipendenti che, con Aimeri, da mesi non ricevevano stipendio o lo avevano in ritardo. L’interessse di Balbis era anche quello di individuare un datore di lavoro serio che garantisse continuità ai dipendenti di Aimeri. Di conseguenza il mio assistito non ha avuto difficoltà a dire di essere stato seriamente convinto che Ata potesse fornire la migliore offerta”.

“In conclusione abbiamo ribadito che non c’è stato alcun accordo, che Basso non ha ricevuto nessun trattamento di favore e che Ata aveva il miglior progetto e i migliori servizi. Abbiamo preferito rispondere questa mattinapur non avendo potuto vedere tutto il fascicolo proprio perché Balbis voleva chiarire la sua posizione” conclude l’avvocato Emi Roseo.

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