Cronaca

Torino, controlli al mercato ittico: la Capitaneria di Porto di Savona sequestra tre pesci spada

Savona. Operazioni di controllo sulla filiera della pesca, questa notte, a Torino e provincia. I nuclei pesca della Capitaneria di Porto di Savona hanno controllato accuratamente i banchi di vendita del mercato all’ingrosso di corso Ferrara e le piattaforme di smistamento di vari centri commerciali a Rivalta e Candiolo; in particolare sono stati ispezionati all’arrivo i camion frigo, spesso provenienti dall’estero, al fine anche di verificare la documentazione che permette di ricostruire la tracciabilità del prodotto ittico (numerose sono infatti le proteste dei pescatori italiani che lamentano controlli insufficienti sul pesce di provenienza estera).

Nel corso dei controlli odierni sono stati identificati tre pesci spada “sotto misura” provenienti dalla Spagna, tre esemplari cioè di peso e taglia inferiori a quelle minime previste dalla normativa comunitaria (125 cm di lunghezza, spada esclusa, e 25 kg di peso).

Trattandosi quindi del cosiddetto novellame (pesce di età non adulta, non ancora giunto al periodo riproduttivo) è scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria; il magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ha autorizzato il sequestro del prodotto ittico e la sua devoluzione in beneficienza (i pesci spada sono stati consegnati alla Sermig). A tali operazioni hanno preso parte, per gli aspetti igienico-sanitari di propria competenza, i veterinari dell’Asl Torino 1.

Inoltre all’interno del mercato di Corso Ferrara, dal controllo della documentazione che accompagnava prodotti ittici sempre provenienti dalla Spagna, sono emerse importanti irregolarità relative ad etichettatura (utilizzo di denominazioni commerciali errate per far passare un prodotto meno pregiato per uno di maggior valore economico) e tracciabilità (mancanza di documenti attestanti il luogo e le modalità di pesca del prodotto), per cui sono state anche elevate tre sanzioni amministrative ad altrettanti fornitori iberici, per complessivi 4500 euro.

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