Sequestro Tirreno Power, Rete Fermiamo il Carbone: “Burlando scarica la colpa sui cittadini, tentativo penoso”

striscione protesta davanti a tirreno power

Vado Ligure. “E’ grave che il Governatore Burlando dichiari che l’ammodernamento è stato frenato dai ricorsi dei cittadini”. Il duro attacco arriva dalla Rete Fermiamo il Carbone nei giorni del sequestro della centrale Tirreno Power di Vado, dopo che il presidente della Regione ha dichiarato: “Il piano di ampliamento e adeguamento della Tirreno Power, proposto da noi e accolto dall’azienda nel 2011, non è ancora partito anche a causa di ricorsi e opposizioni di chi non vuole l’uso del carbone. E’ da capire fino a dove arrivi la cattiva volontà della società e dove le difficoltà a operare in un paese complicato per la burocrazia e i contenziosi”.

La Rete contesta duramente: “Burlando, gli assessori regionali Montaldo e Briano, i funzionari coinvolti di Regione e Ministero a nostro avviso dovranno rispondere alla nostra comunità della carenza per anni di controlli, dovranno rispondere politicamente, moralmente (e se anche giuridicamente lo dirà la Magistratura) sul perchè si è preferito in modo ottuso e arrogante chiudere un occhio e continuare una produzione estremamente dannosa, eseguita spesso in regime di autocontrollo e per troppi anni senza autorizzazione ambientale all’esercizio, salvo poi accordarsi au un’Autorizzazione AIA con diversi valori emissivi ben sopra i livelli consentiti dalle normative MTD”.

“A nostro parere – continuano – dovranno rispondere ai cittadini di errori e di omissioni che secondo noi hanno comportato una mancanza di tutela non solo della vita e della salute dei cittadini, ma anche del lavoro e dei lavoratori, anch’essi vittime incolpevoli di questa situazione”.

“E’ la stessa Magistratura che parla delle responsabilità di amministratori a vari livelli – ricordano gli ambientalisti – Ricordiamo che in un primo tempo la Regione si oppose al progetto di ampliamento avvalendosi di significative e forti motivazioni, quindi non riusciamo a capire perché le Regione abbia concesso poi l’accordo per l’ampliamento, data che permanevano forti ed evidenti motivazioni che avevano fatto respingere in un primo tempo il potenziamento”.

“Il Presidente ben conosceva la situazione del territorio – denuncia la Rete – evidenziata anche da nostre ripetute lettere e diffide (a cui non ricordiamo risposta) dove venivano evidenziati i gravi segnali come i livelli di inquinamento nei licheni (studio effettuato a cura della stessa centrale), l’inquinamento nei sedimenti marini documentato da Arpal, le precise segnalazioni dell’ordine dei medici, tutti studi che a nostro parere non legittimavano alcun progetto comportante una ulteriore sofferenza sanitaria e ambientale”.

“Il 26 settembre 2011 il sindaco di Quiliano affermava ‘il Presidente Burlando ha tenuto in considerazione per un 20% il territorio e per l’80% le esigenze dell’azienda’ – riporta il fronte del ‘no al carbone’ – Nonostante ciò, lo stesso presidente ha optato per un ‘piano di ampliamento e adeguamento’ ancora a carbone che prevede il funzionamento per molti anni dei vecchi e altamente inquinanti gruppi 3 e 4 con quei livelli emissivi evidenziati e approvati in sede di Aia (ricordiamo ad esempio per il monossido di carbonio ben cinque volte il valore massimo previsto dalle normative Mtd). E non basta: Il Presidente cita i cosiddetti ‘gruppi nuovi’ omettendo di precisare che questi gruppi prevedono un limite per il monossido di carbonio più che doppio rispetto alle norme Mtd. E’ questa l’innovazione?”.

“E infine un aspetto che riteniamo estremamente importante – concludono – Tirreno Power ha sottolineato ancora nel 2012 come ‘sia del tutto inesatto e strumentale presentare il progetto di Vado Ligure come un’iniziativa dell’ing. De Benedetti, che non ha alcun ruolo in Tirreno Power’. Oggi invece Burlando parla di ripetuti colloqui con De Benedetti per definire il futuro dell’azienda. Dove sta la verità? Ma soprattutto vorremmo sapere a che titolo e in quale ruolo l’ing. De Benedetti sia stato coinvolto dal Presidente della Regione: gli incontri sono avvenuti in un contesto istituzionale, amicale o di partito? Essendo l’argomento di enorme rilevanza industriale, economica e ambientale presumiamo che ne esistano i verbali: chiediamo siano subito resi pubblici”.

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