Sport

Pierino Prati, parla la storia del Savona: “Che stagione, quella della B. Tornare al Bacigalupo? L’ho promesso ai tifosi”

Savona. Il campionato incombe e la tensione dei tifosi sale verso l’obiettivo play off soprattutto dopo la partita di ieri che ha rianimato i tifosi, pochi a dire il vero, che temevano di vedersi scappare i tanto agognati spareggi promozione.

Quello che conta, in questo momento, è il futuro immediato che si chiama Carrarese e la squadra biancoblù è concentrata già verso il match di domenica al “Bacigalupo”.

Mister Corda predica realismo e ripete che accedere agli spareggi è già un grosso obiettivo. E come dargli torto?

Ma i tifosi, soprattutto quelli giovani, sognano il calcio “vero”.

Quello che, sotto la Torretta, non si vede da decenni e che solo chi ha i capelli bianchi può ricordare.

Quel calcio che, nel lontano 1967, vide i biancoblù giocare in Serie B e “sfidare” gli squadroni dell’epoca.

Gli idoli di oggi si chiamano Aresti, Virdis, Cesarini e Ninni Corda; i nomi dei giocatori di allora, a rileggerli ora, mettono i brividi: Furino, Fascetti sono calciatori che hanno fatto la storia del calcio italiano.

Dopo quella “pausa” il Savona ha conosciuto gli inferi delle categorie inferiori.

Ci sono voluti prima Iacolino, autore della splendido ritorno in Seconda Divisione, e poi quel Ninni Corda che, con tre stagioni sulla panchina del Savona, è ormai un’istituzione per tornare a far sognare i tifosi.

Il campione, però, che è rimasto nell’immaginario collettivo è, senza dubbio, il “bomber” per antonomasia: Pierino “La Peste” Prati.

Il giocatore nato a Cinisello Balsamo, debuttò in Serie A con la maglia del Milan nella stagione 1965-1966 per poi essere ceduto in prestito nel novembre del 1967 al Savona col quale disputò la stagione in Serie B.

E non fu un “passaggio” simbolico quello alle rive del Letimbro. Prati, infatti, disputò 29 partite realizzando 15 reti che non bastarono a salvare il Savona dalla retrocessione.

Dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere con la maglia del “Diavolo” e un titolo europeo con la Nazionale azzurra, Pierino Prati tornò a Savona dove disputò tre stagioni concludendo una gloriosa carriera in C2. Lo score è incredibile: 108 presenze e 49 gol tra serie B e C2.

Il legame tra Prati e i tifosi del Savona non si è mai spezzato. Abbiamo intervistato l’ex bomber del Milan e della Nazionale che, tra ricordi e promesse, si è emozionato a ricordare gli anni trascorsi sotto la Torretta.

“E’ troppo bella la bandiera che sventola allo stadio – esordisce l’ex biancoblù, oggi collaboratore del Milan, dimostrando di seguire ancora le vicende biancoblù – Certo che seguo il Savona. Sulla mia pagina facebook mi hanno chiesto in tanti l’amicizia, anche giovani che, probabilmente, si sono fatti raccontare le nostre gesta dai loro genitori.

Le confido un aneddoto. Quando il Savona è venuto a giocare a Como mi sono collegato telefonicamente con il pullman e mi sono emozionato in modo incredibile a sentire i cori che mi sono stati rivolti”.

Gesta, quelle di Prati a Savona che parlano di una media realizzativa, in quattro stagioni, di quasi un gol ogni due partite: “Sono arrivato in città giovanissimo, mandato in prestito dal Milan ed è stata per me l’anno della definitiva consacrazione che mi ha aperto le porte di Milanello – racconta Prati – Abbiamo giocato una stagione eccezionale nonostante la retrocessione. Quell’anno lì, pensi, abbiamo segnato gli stessi gol della seconda in classifica”.

Una stagione, quella della B, che l’attaccante di Cinisello Balsamo racconta con grande emozione: “C’erano grandi giocatori come Gilardoni, Spagno; io e Furino eravamo le giovani promesse ed eravamo sotto l’ala protettrice del ‘mio’ capitano, Persenda. Un giocatore e una persona eccezionale che saluto tantissimo.

Dopo quell’anno sono tornato al Milan prima di chiudere la carriera a Savona e in porta sa chi c’era? Un certo Walter Zenga”, dice con soddisfazione Prati.

Un calcio e una Savona di altri tempi che Pierino “La Peste” Prati ricorda benissimo: “Venivano al campo in tanti tifosi. Ma il nostro rapporto con loro durava tutta la settimana. Ci incontravano in centro, sotto i portici, sul lungomare: eravamo una grande famiglia.

Adesso il calcio è cambiato ma, da quello che vedo su facebook, i tifosi sono sempre calorosi. Seguono la squadra ovunque e danno una mano per questa stagione eccezionale – afferma e chiede quasi a voler entrare ancora più dentro al Savona attuale – Ma i play off erano l’obiettivo stagionale?”

Ragguagliato sulle strategie societarie, da uomo di calcio si complimenta con l’ambiente: “Se i play off non erano l’obiettivo stagionale, allora faccio i complimenti a tutti.

Dopo una fase negativa sono tornati a vincere ed hanno la possibilità quanto meno di giocarsi l’accesso alla Serie B. E’ quello il posto del Savona – dice baldanzoso e conclude – Sono tanti anni che manco da Savona. Tornare a vedere una partita dei biancoblù? L’ho promesso ai tifosi: in primavera sicuramente sarò al ‘Bacigalupo’ e sarà una grande emozione per me”.

Una data ci sarebbe: il 13 aprile quando il Savona nel derby con l’Entella: “Perché no”, conclude Prati.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.