Economia

Piaggio Aero, assemblea pubblica in difesa dello stabilimento di Sestri Ponente

assemblea piaggio

Liguria. La possibile chiusura dello stabilimento genovese di Piaggio Aero, con l’eccezione del service, mobilita i sindacati. Per tale motivo, questa mattina, a Genova, si svolge un’assemblea pubblica presso la mensa di via Cibrario.

A rischiare il posto sono circa 500 lavoratori e i sindacati richiedono una posizione comune non solo delle autorità, ma anche della cittadinanza, a difesa di uno stabilimento nato a Sestri Ponente nel 1884, quindi 130 anni fa. “Proviamo ad evitare insieme un ulteriore dramma nel territorio genovese”, si legge in una nota.

Nell’elenco delle autorità invitate dai sindacati compaiono il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il cardinale Bagnasco, tutti i parlamentari liguri, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il sindaco di Genova Marco Doria, la giunta regionale della Liguria, i consiglieri regionali, la giunta del Comune di Genova, i consiglieri comunali, il presidente del Municipio di Sestri Ponente e i partiti.

Sindacati e lavoratori della Piaggio Aero di Sestri Ponente, quindi, chiamano a raccolta tutta la città affinché si stringa intorno alla difficile situazione di una storica fabbrica, che dopo 130 anni rischia la chiusura.

“La vertenza Piaggio deve riguardare tutta la città – dichiara Maurizio Marchi, Rsu Piaggio Aero –. Abbiamo avuto molta sollecitudine da parte del Comune e all’assembla pubblica di oggi, ad esempio, sono presenti delegazioni di Fincantieri, Elsag, Ilva, ma deve diventare una vertenza cittadina a tutti gli effetti”.

Per il momento, insieme ai lavoratori ci sono il sindaco di Genova Marco Doria, gli assessori regionali Vesco e Guccinelli, i parlamentari liguri Biasotti, Tullo e Basso, oltre a consiglieri comunali e regionali e all’europarlamentare Sergio Cofferati.

“Il ministro Pinotti non può venire, ma comunque ha inviato una lettera che parla del suo interessamento e di interventi futuri – conclude Marchi – l’importante è che tutti siano coinvolti in una vertenza molto difficile, ma che può avere riscontri anche migliori”.

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