Cronaca

Operazione “Trash”, altri interrogatori: Nencioni non risponde al gip, Cena si difende

Basso Trevisano

Pietra L. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Andrea Nencioni, geologo e dipendente dell’amministrazione comunale pietrese, finito agli arresti nell’ambito dell’operazione “trash” su presunte irregolarità nell’assegnazione dell’appalto per la gestione dei rifiuti a Pietra Ligure.

Questa mattina, sono infatti proseguiti gli interrogatori di garanzia davanti al gip del Tribunale di Savona Emilio Fois degli altri indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura. Si difeso, chiarendo la sua posizione rispetto alle accuse, Mario Cena, altro funzionario dell’Ata di Savona finito nel mirino dell’indagine.

Agli arresti domiciliari restano Fabio Basso e Mario Cena, mentre Nencioni è stato colpito dal divieto di ingresso nel Comune di Pietra Ligure. L’accusa per tutti e cinque gli indagati (ci sono anche Vincenzo Trevisano, segretario comunale di Pietra Ligure e Roberto Balbis, funzionario di Ata Spa), in concorso, e di aver alterato la gara per l’assegnazione dell’appalto della gestione della raccolta differenziata nel Comune di Pietra Ligure per favorire la vittoria dell’Ata di Savona.

Un “aiuto” che, secondo la Procura, era finalizzato a far assumere proprio dall’azienda vincitrice dell’appalto il figlio di Fabio Basso, Luca. Un’assunzione che, effettivamente, era stata fatta da Ata dopo l’aggiudicazione del servizio per il Comune di Pietra.

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