Cronaca

Operazione “Hot Velox”, il caso Saroldi di nuovo davanti al Riesame: chiesta riqualificazione del reato di corruzione

Spotorno. E’ stata fissata per venerdì mattina la discussione del ricorso al Tribunale del Riesame di Genova presentato da Andrea Saroldi, il comandante della Polizia Municipale di Spotorno arrestato nell’ambito dell’operazione “Hot Velox”, che ruota intorno ad un presunto giro di mazzette legate agli appalti dei lavori di manutenzione della segnaletica stradale e il noleggio di autovelox.

Non è la prima volta che il caso di Saroldi arriva davanti ai giudici genovesi: la scorsa settimana il Riesame aveva infatti respinto, dichiarandolo inamissibile, il ricorso della Procura che chiedeva di contestare all’indagato il reato di concussione per costrizione e non per induzione come invece ravvisato dal gip Emilio Fois nella sua ordinanza. Stavolta ad appellarsi è stato il difensore del comandante dei vigili, l’avvocato Tiziano Gandolfo, che chiede la riqualificazione del reato contestato al suo assistito nel capo “b”. Nel dettaglio il legale ha presentato il ricorso affinché venga contestato il reato di “corruzione per atto d’ufficio” e non per “atto contrario ai doveri d’ufficio” come ipotizzato dal pm e avvallato dal gip Fois.

Saroldi, che è finito in manette insieme al collega e comandante della Municipale di Podenzana (in provincia di Massa Carrara) Claudio Ghizzoni, deve rispondere delle accuse di concussione, corruzione in atto contrario al proprio dovere, calunnia e truffa. A documentare le condotte illecite del vigile (ora ai domiciliari) ci sono diverse intercettazioni ambientali: filmati, telefonate e conversazioni avvenute nel comando della polizia locale spotornese che non lascierebbero molto spazio ad interpretazioni errate.

Secondo gli inquirenti Saroldi avrebbe intascato mazzette da Ghizzoni, il titolare di una ditta di La Spezia, la Igea, dalla quale erano stati noleggiati gli autovelox, ma anche dall’imprenditore della società, la Arcadia, che si occupava della segnaletica stradale a Spotorno. Comportamenti che avevano portato il pm a richiedere per il comandante della Municipale spotornese un misura di custodia cautelare in carcere.

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