“Le Nobelesse”: a Borgio Verezzi rassegna di incontri letterar-psicologici con 13 donne Nobel per la letteratura

comune borgio - sala consiglio

Borgio Verezzi. Prende il via oggi, mercoledì 5 marzo, alle ore 21, presso la sala consiliare del Comune di Borgio Verezzi, in via del Municipio 17, il primo di sei appuntamenti con “Le Nobelesse: incontri letterario-psicologici con 13 donne Nobel della letteratura”.

L’ingresso è libero. Agli studenti partecipanti che ne facciano richiesta sarà rilasciato certificato di partecipazione valido per il credito scolastico.

Promossi dall’associazione Spia, Sentieri di psicologia integrata e applicata, in collaborazione con il Comune di Borgio Verezzi, gli incontri vedranno impegnate Stefania Bonora, Oriana Cartaregia, Carla Crespi, Graziella Frasca Gallo, Paola Maritan, Linda Marongiu, Nella Mazzoni, Silvia Metzeltin, Silvia Taliente, un gruppo di donne appartenenti a differenti ambiti professionali che, di volta in volta, presenteranno al pubblico le opere ma soprattutto lo sguardo delle 13 donne Nobel per la letteratura.

Nel corso dei sei incontri verranno ripercorse antiche letture: Grazia Deledda, Pearl Buck, Toni Morrison, Nadine Gordimer, Doris Lessing. Si incontreranno nuovi angosciosi amori: Nelly Sachs, Herta Müller, Elfriede Jelinek. Si potrà godere della leggerezza, almeno nel tratto, dalla sferzante poesia della quotidianità di Wislawa Szymborska, si potrà apprezzare la maestria lieve e agghiacciante allo stesso tempo dai racconti di Alice Munro e riscoprire grandi autrici poco note come Selma Lagerlöf, Sigrid Undset e Gabriela Mistral.

L’idea è nata dal desiderio di parlare di donne al di là degli stereotipi, delle commemorazioni, delle notizie che di volta in volta le vedono protagoniste o di cronache rosa o  nera (il riferimento è ovviamente all’ondata di ‘femminicidi’ del 2013) e di come portare l’attenzione aldilà del singolo caso di cronaca. In che modo cioè ribellarsi al pettegolezzo o all’immagine scandalistica, alla notizia del “sangue fresco”, dell’arma del delitto, della scena del crimine. In che modo ritrovare la via che dalla pancia torna al cuore e al cervello, quel luogo che è il luogo della letteratura e dell’arte tutta, cioè del ragionare umano sul mondo e dell’esistere come esseri pensanti e non solo reagenti.

Nell’ottobre scorso quando è stata insignita del premio Nobel per la Letteratura una donna, Alice Munro, la 13ª, è sorta la curiosità di re-incontrare queste 13 scrittrici e attraverso di loro parlare delle donne, dei loro diritti, desideri, sogni, speranze, aspirazioni: da qui il sottotitolo della manifestazione: sguardi di donne che quando guardano vedono, quando pensano illuminano, quando scrivono squarciano.

Ciascuna “nobelessa”, infatti ha diffusamente trattato e raccontato il mondo femminile, svelando agli occhi dei lettori, e di chi abbia voglia di seguire il filo rosso innegabilmente presente fra tutte loro, la trama della crescita e della coscienza di sé delle donne, i cambiamenti, le retrocessioni, i salti di percezione, il tutto sempre attraverso l’eco dei rapporti con figlie, figli, uomini, mariti, padroni, eroi, padri, madri, vecchi e giovani, i coprotagonisti cioè dei loro romanzi.

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