Le Iene, anche il savonese Andrea vittima del “rissoso” Angelo Duro

Savona/Milano. “Succede sempre così: a cena mi strafogo, poi però la notte faccio dei sogni stranissimi”. Queste le parole che danno inizio al servizio della “Iena” Angelo Duro, che impazza nel noto programma con il personaggio del “rissoso”. L’inviato delle Iene, ogni volta, si sveglia esclamando: “Ho fatto un brutto sogno, sembrava vero!” e si trasforma in una persona permalosa e irritabile, che si aggira per Milano pronto ad attaccare briga con chiunque gli capiti a tiro, con le scuse più assurde.

E nell’ultimo servizio, a fare le spese del nervosismo del “rissoso” di Italia 1 è stato anche il savonese Andrea. La sua colpa, a sentire il rissoso, quella di avere una tresca con la sua fidanzata Sabrina (un grosso orsacchiotto di pelouche, per l’occasione affacciato ad una finestra).

Lo scherzo inizia al minuto 3.26 del video, visibile sulla pagina Facebook di Angelo Duro. “E’ la terza volta che passi da questa strada, e guardi in quella finestra dove abita la mia ragazza. Ti sembra che non ti ho riconosciuto?” sono le prime parole con cui il rissoso apostrofa un esterrefatto Andrea. Il savonese tenta di farlo ragionare: “Ma no, ero dalla parte dei Navigli fino adesso”. Ma il rissoso non si lascia convincere: “Le scrivi tutti i giorni, le dici ‘quando vengo affacciati’…”.

Andrea prova a spiegare che è impossibile: “Non sono di Milano, arrivo da Savona”. Apriti cielo, il rissoso se la piglia. “Pure, e fai tutta questa strada per venire a vedere la mia ragazza?”. Il savonese nega. Angelo Duro gli chiede: “Come ti chiami?”. “Andrea”. “Hai visto che sei tu?”.

Il povero Andrea tenta di sfuggire alle grinfie del rissoso, ma questo non demorde. Intima a “Sabrina” di rientrare in casa, e il pupazzone di pelouche obbediente smette di salutare dalla finestra e scompare. Andrea istintivamente alza gli occhi: “Abbassa lo sguardo”.

E’ di Savona e non c’entra nulla: prova a ribadirlo, ma per la “iena” la spiegazione è semplice. “Ti sei fatto una finta identità. Fammi vedere i documenti”. Il savonese ci prova, con il risultato che il rissoso si offende ancor più: “Mi fai vedere i documenti, ma ti sembro un carabiniere?”. L’attaccabrighe continua: “Vi sentite su Facebook”. “Ma no, non ci vado su Facebook”. “Allora le telefoni? Hai pure il telefono?!?”.

Finalmente, dopo qualche minuto, Andrea riesce ad andarsene. La “iena” non gli spiega nulla dello scherzo, anzi continua ad apostrofarlo mentre si allontana: “Ma che uomo sei?”. Di sicuro un uomo paziente…

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