Savona. Ora è ufficiale: sarà sciopero generale. Questa la mossa scelta dai sindacati per manifestare un disagio del mondo del lavoro ormai vicino al punto di rottura.
La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiusura della centrale vadese di Tirreno Power, ma sono sempre di più le vertenze aperte nel savonese (si pensi a Piaggio, Bombardier, Fruttital). “Lo sciopero generale vuole essere un ‘faro acceso’ sulla situazione drammatica della provincia – spiega Fulvia Veirana, segretario provinciale di Cgil – a preoccuparci non è semplicemente il numero di vertenze aperte e la quantità di lavoratori coinvolti, ma più in generale l’assenza di prospettive nella nostra provincia”.
Tutti in piazza, dunque: resta solo da decidere la data. I sindacati hanno indicato l’11 aprile, bisognerà però attendere la risposta della commissione di garanzia per vedere se la data potrà essere confermata o se ci saranno problemi, dato che lo sciopero coinvolgerà tutte le categorie compreso il pubblico impiego.
I sindacati, nell’incontro di stamattina in Prefettura, hanno incassato anche la solidarietà delle categorie economiche, a cui sperano farà seguito quella delle varie associazioni di categoria. “Ci auguriamo che questo sciopero convinca il governo ad essere presente anche politicamente sui tavoli che riguardano la nostra provincia – dice Veirana – dandoci gli strumenti per uscire dalla crisi”.
A Vado Ligure, nel frattempo, il caso Tirreno Power tiene banco, e qualche negoziante ha proposto la “serrata”. L’idea è stata lanciata da qualche esercente nell’assemblea di sabato: una chiusura di 2 ore il 9 aprile, giorno del vertice interministeriale sul caso della centrale termoelettrica, in contemporanea ad un corteo dei lavoratori lungo tutta la cittadina. La proposta verrà discussa venerdì ad una riunione tra sindacati e negozianti: ed il mondo del lavoro, nel savonese, assomiglia sempre più ad una polveriera pronta ad esplodere.