Il “Bed sharing”, bimbi nel lettone: incontro a Loano

Neonato bimbo

Nella biblioteca di Loano la psicologa psicoterapeuta Lara Catanese ha affrontato un argomento controverso: il Bed sharing , bimbi nel lettone. L’incontro fa parte del ciclo Genitori informati pet scelte consapevoli, organizzati dall’associazione “Non parto di testa”.

Molte famiglie, donne in dolce attesa, mamme con bambini grandicelli e papà, hanno posto domande e hanno portato la loro esperienza. Il tema è stato affrontato in modo scientifico, riportando una raccolta di studi sul sonno condiviso.

“La nostra cultura occidentale industrializzata ha favorito un modello genitoriale “a basso contatto” in cui la gestione dei figli prevede un contatto fisico più limitato; allattamento artificiale o materno per pochi mesi e non a richiesta; l’utilizzo di surrogati come ciucci o biberon; utilizzo di contenitori in cui lasciare il bambino come sdraiette, box; sonno solitario e cure materne non condivise”.

“Un altro modello genitoriale ad “alto contatto” si base sul riconoscimento del contatto, come primario bisogno del bambino. Per questo prevede una risposta immediata ai bisogni del bambino; allattamento al seno e a richiesta; bambini tenuti in fascia e a contatto; sonno condiviso; cure materne supportate e condivise. Gli studi hanno dimostrato che in quest’ultimo modello i bambini piangono meno, hanno meno coliche, sono meno aggressivi da adulti e minori malattie mentali”.

“Una bella resettata per tutti quei pregiudizi sui vizi dei bambini tenuti in braccio, nel lettone, allattati al seno da “grandicelli” e super coccolati. I bambini i cui bisogni vengono accolti, crescono più sicuri di sè, autonomi e con una buona autostima” sostiene la dott.ssa Catanese.

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