Liguria. È stato presentato questa mattina il primo Rating di Confartigianato Liguria sull’attività dei parlamentari liguri. Il rating è stato realizzato con il supporto scientifico del Mipa, Master in Innovazione nella pubblica amministrazione dell’Università degli Studi di Genova, e della società specializzata in rendicontazione Refe, insieme alla sede nazionale di Confartigianato.
“Dopo la sottoscrizione delle nostre proposte da parte dei politici liguri eletti in Parlamento – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – abbiamo ritenuto opportuno verificarne il grado di realizzazione a un anno di distanza. Si tratta, in parte, di proposte attuabili in una logica di spending review e, in altri casi, in una logica di breve termine, nei primi cento giorni di legislatura. In ogni caso i nostri suggerimenti hanno l’unico scopo di un concreto rilancio dell’economia e dell’occupazione, con un occhio di riguardo per la nostra regione, colpita da un vero e proprio tsunami”.
Proposte sintetizzate in otto aree tematiche: riduzione della pressione fiscale, agevolazione dell’accesso al credito, sostegno alla crescita e alla competitività, prosecuzione dell’azione di semplificazione, realizzazione di politiche di incentivi alle imprese, sostegno ai processi di internazionalizzazione, sviluppo del mercato del lavoro e investimenti in infrastrutture ed energia.
“Da quanto emerge dal rating – descrive Cristiana Rogate, ad di Refe – tenendo conto sia dell’attività legislativa promossa, sia del livello di concertazione, nella maggior parte dei casi la partecipazione e il coinvolgimento degli interessati sono stati intensi e in alcune occasioni si sono concretizzati nel raggiungimento dell’obiettivo sottoscritto”.
Anche nel caso del Rating parlamentare, come avvenuto in passato per i Rating regionali, Confartigianato Liguria ha espresso delle valutazioni nei confronti dei singoli deputati e senatori liguri. La classifica, sotto forma di un “semaforo”, tiene conto della condivisione dei progetti, della costruzione di azioni legislative, della sottoscrizione di atti riguardanti l’attività di impresa. Ma anche del livello di partecipazione a eventi e attività promosse dalla categoria o dal semplice confronto con i suoi rappresentanti.
Semaforo verde per undici parlamentari liguri: hanno superato l’esame i senatori Donatella Albano (Pd), Massimo Caleo (Pd), Maurizio Rossi (Gruppo per l’Italia), Vito Vattuone (Pd) e i deputati Lorenzo Basso (Pd), Sandro Biasotti (Fi-Pdl), Mara Carocci (Pd), Anna Giacobbe (Pd), Roberta Oliaro (Scelta civica per l’Italia), Luca Pastorino (Pd), Mario Tullo (Pd). Soddisfazione a metà per i senatori Cristina De Pietro (Movimento 5 Stelle, che non aveva sottoscritto le proposte di Confartigianato Liguria) e Paolo Guerrieri (Pd) e per i deputati Raffaella Mariani (Pd), Andrea Orlando (Pd, allora ministro dell’Ambiente) e Franco Vazio (Pd). Tra i bocciati (nessun tipo di rapporto con l’associazione e nessun atto riguardante direttamente l’impresa) troviamo il senatore Augusto Minzolini (Fi-Pdl) e i deputati Sergio Battelli (Movimento 5 Stelle), Giorgio Lainati (Fi-Pdl), Matteo Mantero (Movimento 5 Stelle), Marco Meloni (Pd), Stefano Quaranta (Sel) e Simone Valente (Movimento 5 Stelle). Di questi, solo Marco Meloni aveva firmato le proposte di Confartigianato.
“L’applicazione del rating di Confartigianato Liguria anche ai parlamentari nazionali – spiega Stefania Multari, direttore delle relazioni istituzionali di Confartigianato nazionale – può rappresentare, senza ombra di dubbio, uno stimolo per la politica a tutti i livelli a confrontarsi con le esigenze e le istanze dell’artigianato e delle micro e piccole imprese. Siamo, infatti, convinti che il problema non sia tanto il costo della politica quanto la sua produttività”. “E in particolare – aggiunge Luca Costi, segretario regionale di Confartigianato Liguria – ascoltando le richieste delle micro e piccole imprese della Liguria: migliaia di realtà produttive, zoccolo duro dell’economia del nostro territorio, che, come confermano i dati recentemente diffusi, stanno soffrendo più che in altre regioni d’Italia”.