Finale L. Al pianista iraniano Ramin Bahrami il premio “Inquieto dell’Anno 2013”. L’annuncio questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2014 della Festa dell’Inquietudine che si è svolta in Comune a Finale Ligure. VIII edizione che si terrà dal 15 al 18 maggio presso i Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo.
Ramin Bahrami, classe 1976, musicista che ha vissuto le rivolte ed i cambiamenti politici nel suo Paese, il padre incarcerato dal regime lo costrinse a emigrare in Europa a soli 11 anni, trovando rifugio proprio in Italia: si è diplomato con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano.
Nella sua carriera esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali d’Italia, teatri, stagioni e prestigiosi festival internazionali. Nel gennaio 2009 Ramin Bahrami è insignito del Premio “Città di Piacenza – Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.
Bahrami si è inoltre esibito in prestigiose sedi italiane, come il Teatro La Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, dove è apparso nella prestigiosa rassegna “Solo Piano”, l’Auditorium Rai di Torino e il Teatro alla Scala di Milano, dove ha tenuto un recital nel dicembre 2012.
Come Inquieto dell’Anno il pianista Ramin Bahrami succede a Guido Ceronetti, vincitore per l’anno 2012. Il premio consiste in una pentola di terracotta sghimbescia, schiacciata da un lato e contenente un piccolo drappo di lino con il titolo di Inquieto ricamato. Negli anni scorsi è stato conferito, tra gli altri a Ferruccio de Bortoli e agli abitanti dell’Aquila, don Luigi Ciotti, Milly e Massimo Moratti, Raffaella Carrà, Oliviero Toscani, Gad Lerner, Gino Paoli, Antonio Ricci, Costa Gravas, Elio di “Elio e le Storie Tese” e Renato Zero.