Cronaca

E’ a Torino l’omicida di Roberto Siri: l’albanese Arjan Quku chiede un nuovo processo

Quku

Torino. Rifare il processo: questa la richiesta di Arjan Quku, l’albanese considerato l’omicida di Roberto Siri e per questo condannato in primo grado all’ergastolo. Quku, latitante per lungo tempo, era stato catturato in Francia a febbraio: la gendarmeria lo aveva fermato per un’altra vicenda e, una volta avviati gli accertamenti, era emerso che al nome di Quku è collegato un mandato di cattura internazionale per omicidio. Qualche giorno fa il trasferimento nel carcere di Torino.

Secondo l’accusa l’albanese è l’assassino di Roberto Siri, l’artigiano edile di Cengio ucciso a calci all’alba del 2 febbraio 2008 nel parcheggio davanti all’ospedale di Cairo. Per quell’omicidio, oltre a Quku, sono stati condannati a 21 anni e 2 mesi Samuel Costa (che avrebbe preso parte al pestaggio) e rispettivamente a 16 e 12 anni di reclusione Orges Goxhaj e Ervin Zela, questi ultimi due accusati di concorso anomalo nel delitto: non presero parte al pestaggio ma avrebbero dato ausilio ai propositi omicidi di Quku.

La richiesta di Quku di un nuovo processo crea un problema per ciò che riguarda la competenza sul procedimento: l’ultima decisione sulla vicenda è stata della Corte d’Appello di Milano, che ha confermato le pene di Goxhaj e Zela, ma l’ultima riguardante Quku è invece la sentenza d’appello di Genova.

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